Civiltà del Lavoro, n. 3/2024
53 FOCUS Civiltà del Lavoro | maggio • giugno • luglio 2024 egli ultimi trent’anni la digitalizzazio- ne ha investito massicciamente il mon- do del lavoro e delle imprese, creando nuovi mestieri e imponendo alle figu- re professionali più classiche un ag- giornamento delle proprie competenze. È un fenomeno strutturale, che non si arresta ma che, anzi, con l’avvento dell’Intelligenza artificiale conoscerà nuove accelerazioni. Lo scorso anno l’Unione europea ha celebrato lo Euro- pean Year of Skills per sostenere l’obiettivo di dotare l’80% della popolazione adulta di competenze digitali di base entro il 2030; il Digital Economy and Society Index fotografa, infatti, una situazione molto da migliorare, in quanto una persona su tre ne risulta carente e, d’al- tra parte, ben il 77% delle aziende del continente riferi- sce parecchia difficoltà nel trovare persone con capaci- tà adeguate. Investire in formazione – per aggiornare o accrescere le proprie conoscenze in ambito digitale – è dunque prioritario e a questo argomento i Cavalieri del Lavoro hanno dedicato il terzo dei workshop prepara- tori in vista del Convegno Nazionale del 14 settembre. L’incontro si è tenuto il 4 giugno e ha visto la partecipa- zione di Gianfranco Viesti, professore di economia appli- cata all’Università di Bari Aldo Moro, chiamato a offrire un inquadramento generale del tema, e dei Cavalieri del Lavoro Domenico Favuzzi, presidente e Ad di Exprivia, Ar- mando de Nigris, presidente del Gruppo De Nigris, e Te- resa Naldi, presidente del Royal Group Hotels & Resorts. A introdurre i lavori sono stati il presidente del Gruppo Mezzogiorno Carlo Pontecorvo, che ha offerto succes- sivamente una sua testimonianza in qualità di presiden- te e Ad di Ferrarelle Società Benefit, e il presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro Maurizio Sella, il quale ha ricordato il contributo che le imprese N Digitalizzazione e attitudine AL CAMBIAMENTO sono chiamate a dare per colmare i gap del Paese ri- guardo le competenze. “Il pubblico e l’Europa arrivano fino a un certo punto – ha precisato – ma oltre a que- sto dobbiamo essere noi imprenditori, noi Cavalieri del Lavoro, a dotarci di un sistema formativo adeguato alle nostre esigenze più complesse. Tutti, dai vertici azien- dali all’intero personale in azienda, dovrebbero avere apertura alla tecnologia e al cambiamento, mantenen- do, certo, necessari presidi per la stabilità dell’azienda. Ma quello che conta a mio avviso – ha affermato Sella – è il mindset , che deve essere adattato all’innovazione e alla formazione altrimenti la sola formazione non potrà portare benefici sufficienti”. VIESTI: “Pochi laureati e tan- ta dispersione scolastica” “L’investimento in istruzione e conoscenza è l’investimen- to più importante per la cre- scita economica, ma anche per il benessere complessivo delle persone, per la salute, il senso civico, la partecipazione e per la mobilità sociale”. Da questa premessa ha preso le mosse il professor Viesti, sottoli- neando la presenza nel Paese “di luci e ombre”. Da un lato, infatti, “l’investimento sulla scuola è al livello degli altri paesi”, dall’altro “quello per l’università è più bas- so – ha affermato –. Scontiamo nel confronto interna- zionale due criticità: una, la base del sistema, con una dispersione scolastica più ampia degli altri paesi; l’altra, la vetta del sistema, con una quota di giovani laureati ancora decisamente più bassa rispetto ai paesi con cui solitamente ci confrontiamo”. Foto Giuliano del Gatto © Imagoeconomica FORMAZIONE IL TERZO WORKSHOP PREPARATORIO AL CONVEGNO NAZIONALE
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