Civiltà del Lavoro, n. 3/2024

57 FOCUS Civiltà del Lavoro | maggio • giugno • luglio 2024 turieri. Siamo il secondo Paese d’Europa perché faccia- mo con le mani. Dobbiamo quindi poter integrare, se- condo me, a differenza degli altri paesi europei, questi due momenti: l’arte del fare con le mani con quella di fare con l’ausilio delle tecnologie”. Il Gruppo De Nigris è al lavoro su questo obiettivo, fa- cendo in modo che i dati prodotti dall’Ia si traducano in “istruzioni e operatività” per l’azienda. Al contempo, essendo un’azienda del settore alimentare, è attivo un Cooking Lab, che lavora alla preparazione di nuove ri- cette, e resta costante l’attenzione alle risorse umane e alle attività di ricerca e sviluppo “perché solamente ad- destrando e motivando i nostri collaboratori si può fare ricerca e sviluppare nel futuro l’azienda”. In generale, il Convegno di settembre secondo de Nigris accenderà un faro importante su come la digitalizzazio- ne sta cambiando il lavoro e “aiuterà a dipanare qualche dubbio che inevitabilmente sta sorgendo”. NALDI: “Bisogna costruire il mindset giusto” La presidente del Royal Group Hotels & Resorts Teresa Naldi ha approfondito il ruolo che la tecnologia gioca nel turismo, settore nel quale le soft skill come l’empatia e l’orientamen- to all’ospite rivestono in ogni caso primaria importanza. “L’a- vanzamento tecnologico è velocissimo – ha affermato Naldi – e questo crea un invecchiamento precoce delle competenze, soprattutto quelle digitali”. Per l’impren- ditrice, tuttavia, la sfida principale è costruire il mindset giusto, la mentalità, per affrontare il cambiamento. “Nel nostro caso specifico – ha raccontato – abbiamo consta- tato che l’inserimento di supporti tecnologici viene per- cepito, da un lato, come una perdita di posti di lavoro – e specialmente con l’Ia tutti si sono fatti idee molto vici- ne a questo pensiero – mentre dall’altro lato le persone non riescono a comprenderne il vantaggio”. Spesso non è neanche una questione di età perché “le risorse junior che entrano da noi non sono assolutamen- te preparate sulla digitalizzazione e quindi bisogna parti- re sempre dalle basi”. “La discriminante – spiega ancora Naldi – è la voglia della persona di apprendere e accre- scere le proprie competenze” e porta l’esempio degli in- vestimenti fatti per migliorare la qualità del soggiorno attraverso il controllo remoto degli impianti nelle stan- ze: “Se i manutentori o gli operativi in genere non sanno utilizzare questi strumenti – ha commentato il Cavalie- re del Lavoro – è chiaro che l’investimento viene vanifi- cato completamente”. Per questo motivo l’azienda si è mossa offrendo una formazione personalizzata, “non a pioggia”, estesa sia ai livelli professionali più bassi che alle persone over 50, il target più vulnerabile. Considerando anche l’elevato turn over tipico del settore “cerchiamo di favorire l’ingresso di manager con spicca- te soft skill”, ma viene promossa al tempo stesso “la col- laborazione e l’interscambio con i capiservizio storici”. Per Naldi quindi “la formazione è continua perché l’in- novazione è continua” e l’evoluzione della questione di- penderà anche “dai privati, che devono sopperire alla carenza pubblica della mancata preparazione”. Fra gli esempi concreti del proprio impegno sul territorio, la presidente Naldi ha citato infine il contributo offerto alla istituzione di un corso di laurea triennale presso l’Università Federico II di Napoli ispirato alle esperien- ze di successo delle più rinomate scuole alberghiere svizzere. (S.T.) de Nigris: Per almeno altri vent’anni avremo in azienda nativi non digitali, i quali si stanno approcciando a questo mondo solo grazie ai loro sforzi personali e a quelli che noi cerchiamo di portare nelle nostre aziende Naldi: La formazione è continua perché l’innovazione è continua e l’evoluzione della questione dipenderà anche dai privati, che devono sopperire alla carenza pubblica della mancata preparazione FORMAZIONE

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