Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2024

21 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2024 PRIMO PIANO CAMILLA FEZZI Bioingegneria e Biologia molecolare Che cosa l’ha colpita o emozionata di più nella sua giornata al Quirinale? Stringere la mano al Presidente è stata un’emozione straordinaria! Mi ha chiesto come stessi in California sorridendomi. Mi sono sentita fiera della mia appartenenza. Studia al California Institute of Technology. Ci può raccontare le fasi principali del percorso di ammissione? Studiare all’estero richiede pianificazione e impegno, soprattutto per accedere a università prestigiose. Ho iniziato in seconda superiore, candidandomi a 30 università negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Il processo americano è olistico, valutando sia l’eccellenza accademica che il contributo comune. Ho utilizzato la Common App scrivendo saggi personali per ogni istituzione. Per Uk ho sostenuto test d’ingresso e inviato la candidatura tramite UCAS, con una lettera motivazionale, Cv, voti scolastici e certificazioni linguistiche. Come è nata la scelta di studiare bioingegneria e biologia molecolare? La mia scelta è nata da una vocazione. Ho scoperto il mio amore per la biologia leggendo libri avanzati di genetica. Durante la pandemia, studiando la replicazione del dna, ho capito che il mio impegno doveva essere al servizio della ricerca e della medicina. Voglio essere in prima linea, contribuendo a svelare i misteri della vita. C’è qualche filone nella ricerca del suo settore disciplinare nel quale vorrebbe dare il suo contributo? Il mio campo di ricerca ideale è il cancro, una malattia che mi affascina e spaventa per la sua complessità. Il libro “L’imperatore del male” di Mukherjee ha influenzato la mia scelta: il cancro è un avversario subdolo, sempre in evoluzione. Poter riparare le mutazioni sarebbe rivoluzionario. In che modo è cambiata la sua vita con un trasferimento così lontano da casa? Trasferirmi all’estero è una scoperta. Mi sono sempre sentita un pesce fuor d’acqua, ma ho trovato la mia dimensione. Il cambiamento più grande è stato l’approccio allo studio: non si memorizzano nozioni, ma si applicano. Ogni settimana ci sono esercizi, problemi ed esperimenti da risolvere. Sono molto stimolata e felice di poter collaborare con i migliori laboratori al mondo. ALESSANDRO SERAFINI Informatica Qual è il suo ricordo più bello della giornata al Quirinale? In questa meravigliosa giornata ci sono stati tanti bei momenti che non dimenticherò, tra cui l’essere accolti nel luogo simbolo dello Stato italiano, il conferimento dell’attestato d’onore e della medaglia del Presidente della Repubblica insieme ai Cavalieri del Lavoro e la grande emozione di stare accanto all’eccellenza dell’industria e della grande imprenditoria. Quali emozioni le suscita il titolo di Alfiere del Lavoro? Sono molto orgoglioso di aver ricevuto l’attestato d’onore insieme a persone che si sono distinte nello studio, nelle attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive e nel volontariato, dimostrando senso civico, altruismo e solidarietà. Un’emozione che mi accompagnerà per tutta la vita. All’università ha scelto informatica. È la sua passione da sempre? Sì, sin da piccolo sono stato affascinato dall’informatica per poi, crescendo, riscoprirla come “scienza degli algoritmi”. Spero che la mia scelta universitaria mi aiuti a stare al passo con l’innovazione, così da poter trasformare la mia passione in un futuro concreto, con l’obiettivo di poter collaborare allo sviluppo di nuovi progetti di utilità sociale. Che lavoro le piacerebbe fare dopo gli studi? Mi piacerebbe svolgere un lavoro che mi possa permettere di coniugare la mia passione per la tecnologia con le varie discipline, ponendo l’accento sul settore della sicurezza informatica, dell’Intelligenza artificiale e dello sviluppo di software. Ha partecipato al progetto “Hack the School” promosso dalla Fondazione Golinelli. Che cosa ha imparato con questa esperienza? Ho appreso le basi della progettazione di soluzioni innovative, imparando a valutarne la fattibilità e la sostenibilità. È stata un’esperienza formativa guidata da professionisti che ha potenziato le mie competenze, utili per il mio futuro. Ha molti hobby. A quale non potrebbe mai rinunciare? Non potrei rinunciare a nessuno dei miei hobby, perché mi aiutano a fare una pausa dalla routine e a mantenere la giusta concentrazione. Sport e musica, in particolare, mi permettono di confrontarmi con diverse opinioni e punti di vista. “IL MIO IMPEGNO AL SERVIZIO DELLA RICERCA E DELLA MEDICINA” “VORREI TRASFORMARE LA MIA PASSIONE IN UN FUTURO CONCRETO”

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=