Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2024

31 FOCUS Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2024 egli ultimi anni il dibattito pubblico sull’Africa ha assunto un taglio sempre più economico e geopolitico. Accanto al tema dell’immigrazione, che ha contribuito non poco a creare una visione parziale di questo immenso continente, si è sviluppato un maggiore interesse sugli aspetti più squisitamente economici, vuoi per il tasso di crescita di alcuni paesi (Mozambico, Tanzania), vuoi per la questione demografica, che vede un’età media decisamente più bassa rispetto all’Europa e dunque un mercato potenziale interessante per le imprese italiane; il settore dell’agribusiness non fa eccezione. Di questo e altro abbiamo parlato con Massimo Dal Checco, presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, l’associazione che supporta le imprese italiane nel loro percorso di crescita in Africa e Medio Oriente e di cui fanno parte Pmi, grandi gruppi industriali, banche e associazioni del sistema Confindustria. Presidente Dal Checco, l’Africa è considerata un continente strategico per le sue molteplici risorse naturali. L’Europa punta ad avere un approccio collaborativo attraverso il progetto Global Gateway per l’Africa e sulla stessa scia si inserisce il Piano Mattei voluto dal governo italiano. Dal vostro punto di osservazione, in che misura oggi le imprese italiane sono presenti? Dal nostro punto di vista, il Piano Mattei può accelerare quel processo, in corso in questi ultimi ultimi anni, che vede sempre più Pmi attive e presenti nei mercati africani, dove prima operavano quasi esclusivamente i grandi gruppi industriali. Tra i nostri associati, il numero di piccole e medie imprese è in continua crescita. Sono le stesse controparti africane a esprimere grande interesse per le tecnologie e i macchinari che possano favorire l’industrializzazione e la diversificazione delle economie locali. Tuttavia, la presenza del tessuto imprenditoriale italiano nel continente è ancora limitata, sia dal punto di vista deN Massimo Dal Checco Il Piano Mattei può accelerare quel processo che vede sempre più Pmi attive e presenti nei mercati africani, dove prima operavano quasi esclusivamente i grandi gruppi industriali IL POTENZIALE AFRICA Intervista a Massimo DAL CHECCO di Silvia Tartamella

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