concerti straordinari a mostre fotografiche di cui i ragazzi sono autori e protagonisti. Comprendendo la necessità di rivolgersi a un target più giovane, che deve ancora essere indirizzato, dal 2016 Fondazione Bracco ha aperto il progettoDiventerò anche al mondo della scuola, con un focus sul contrasto alla povertà educativa e sulla promozione delle materie STEM, in particolare tra bambine e ragazze. “Siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto a sostegno dei giovani”, conclude Diana Bracco. “Certo, la strada da percorrere è lunga ma dobbiamo lavorare per infondere fiducia, tenendo come bussola gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite. In questi anni abbiamo dato il nostro contributo, dando anche vita a una comunità di giovani che tra loro scambiano esperienze, conoscenze, sogni, aspirazioni. Questa è forse l’eredità più importante del nostro progetto: a loro il compito di costruire il futuro”. Diana Bracco con i ragazzi premiati Sul fronte della ricerca, un’iniziativa particolarmente significativa dell’impegno di Bracco per i giovani è il Premio Felder: lanciato nel 2019 da Fondazione Bracco con Bracco Imaging e in collaborazione col Politecnico di Milano e con la sua Fondazione, è una Call internazionale che ha l’obiettivo di riportare in Italia un giovane ricercatore di talento. Il vincitore del premio, dal valore di un milione di euro, è stato Gianvito Vilé, classe 1987, che dal 2020 ha dato vita a un laboratorio indipendente al Politecnico di Milano per lavorare sulla chimica verde. Il Premio, che mira a contrastare il fenomeno dell’espatrio dei laureati italiani, prende il nome dallo scienziato Ernst Felder, storico direttore della ricerca del Gruppo Bracco che, con le sue scoperte, negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso ha rivoluzionato la diagnostica per immagini. Peraltro dal Premio Felder sono nati altri riconoscimenti, tra cui il primo ERC Starting Grant (di 1.5 milioni di euro) e i Marie Skłodowska-Curie postdoctoral grants, che hanno permesso a due studenti stranieri di accedere ad assegni di ricerca per lavorare nel team di Vilé al Politecnico. IL PREMIO ERNST FELDER, LO SCIENZIATO CHE RIVOLUZIONÒ L’IMAGING DIAGNOSTICO
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