Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2024

44 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2024 CONVEGNO NAZIONALE PROTAGONISMO DEL SUD A fare gli onori di casa il sindaco di Bari Vito Leccese e il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. “In un contesto come quello attuale, sempre più liquido, per utilizzare i termini di Bauman – ha detto Leccese - parlare del futuro del lavoro significa inevitabilmente parlare di nuove tecnologie e di come queste stiano trasformando in modo irreversibile anche le vecchie professioni”. Nel fare riferimento al contesto politico e all’iter di riforma sull’autonomia differenziata, Emiliano ha sottolineato la necessità di “riflettere su questo passaggio e di fare in modo che il futuro abbia dei connotati di certezza, di eguaglianza, di possibilità del Mezzogiorno, per cui si possa entrare ancora di più in campo a sostegno dell’Italia perché noi ci sentiamo italiani”, aggiungendo che “Non si può immaginare un percorso politico, economico, senza avere una stretta connessione con gli operatori economici e la vostra autorevolezza ci aiuterà a percorrere questa strada”. L’URGENZA DELLA CRESCITA A introdurre i lavori Carlo Pontecorvo e Domenico Favuzzi, rispettivamente Presidente e vicepresidente del Gruppo Mezzogiorno della Federazione che ha organizzato il convegno. “La forza e la modernità di un imprenditore – ha detto il Cavaliere del Lavoro Carlo Pontecorvo, presidente e amministratore delegato Ferrarelle SB – sta nel saper condurre l’azienda lungo le strade del progresso, confrontandosi con il mondo del lavoro che cambia e che affronta le sfide che sono al centro di questo convegno. Questo ci consentirà di raggiungere livelli più alti di competitività e produttività che sono la vera chiave di volta della crescita e dello sviluppo dell’Italia, a cui può e deve contribuire il nostro Mezzogiorno che deve essere il protagonista attivo di una strategia di crescita con ricadute sul mondo del lavoro non solo di tipo occupazionale”. Il Cavaliere del Lavoro Domenico Favuzzi, presidente di Exprivia, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di coniugare le nuove tecnologie con nuove competenze. “La tecnologia evolve a grande velocità e c’è una forte ibridazione tra il tempo del lavoro e quello della formazione, che deve necessariamente essere continuativa. Il lavoro in una parola chiara che si profonde nella nostra cultura, deriva dal latino labor, che significa fatica, sforzo. Oggi questa parola assume significati diversi a seconda del contesto in cui viene utilizzata, può rappresentare una fonte di realizzazione personale, un mezzo per guadagnarsi da vivere, un modo per contribuire alla società. Ma che cosa significherà domani? In un futuro dominato dalla tecnologia, il lavoro assumerà nuove forme che oggi possiamo immaginare solo in parte. Una cosa rimarrà sempre costante, il lavoro continuerà ad essere una componente essenziale della dignità umana”. L’evoluzione del lavoro, delle sue forme e del suo stesso significato sono stati tracciati seguendo tre punti cardinali: la demografia, la tecnologia e la formazione. A intervallare le tavole rotonde due interventi di scenario di Antonio D’Amato, presidente d’onore della Federazione e Ceo di Seda International Packaging Group, e Paolo Benanti, presidente della Commissione sull’Intelligenza Artificiale del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Vito Leccese Domenico Favuzzi Michele Emiliano Carlo Pontecorvo

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