Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2024

68 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2024 CONVEGNO NAZIONALE ti e non si devono fermare. Però nella nostra azienda non abbiamo macchine che producono, non abbiamo impianti, abbiamo delle belle teste con la passione delle belle mani. La prima invenzione dobbiamo farla al momento dell’offerta, dobbiamo dire al cliente dell’automotive quanta energia, quante persone mettono. Studiamo i materiali del cliente per andare a proporre, quindi abbiamo il reparto di ricerca e sviluppo che studia, non quello che facciamo noi, ma quello che fa il cliente, per proporre soluzioni per poter poi gareggiare. Perché il mondo cammina, non è che stanno aspettando noi. Ci sono i cinesi dietro, quindi dobbiamo pedalare e non si finisce mai di investire nella formazione. Se prima si imparava gomito a gomito, oggi prendiamo sia diplomati che laureati e per tre anni gli insegniamo quello che il rettore non gli ha insegnato. Stiamo collaborando con l’Its della nostra zona, siamo stati lo sponsor del settore formazione della plastica e poi dei composti, adesso della meccatronica. Dal Politecnico di Milano sono arrivati i ragazzi che fanno Ingegneria tecnica, Scienza aerospaziale, che realizzano un razzo con una ventina di università europee e poi c’è il lancio del razzo in una base militare in Portogallo. Abbiamo fatto un progetto con il Politecnico di Padova. Erano venuti da noi per il cerchione in carbonio che poi non siamo riusciti a realizzare, parlo di dieci anni fa. Il responsabile di questo progetto che era uno studente, è oggi il nostro responsabile di Detroit. GIANFELICE ROCCA: La scuola ha bisogno di autonomia Noi abbiamo circa 90mila persone nel mondo e come siderurgici che lavorano per l’industria petrolifera siamo sulla frontiera della transizione ambientale con un’evoluzione geopolitica fortissima dominata dalla crescita economica della Cina. Quando ci svegliamo la matFORMAZIONE Oggi abbiamo mille dipendenti, realizziamo anche barche nel settore racing, tra le quali Luna Rossa il report sulle academy dei cavalieri del lavoro COLTIVARE TALENTI di Giovanni PAPA Intelligenza artificiale e l’automazione ridefiniscono interi settori produttivi, esonerano dalla presenza dell’uomo anche lavori non più esclusivamente manuali garantendo aumento di efficienza e produttività. Il rischio di una estesa marginalizzazione di donne e uomini dai processi produttivi sembra farsi sempre più concreto. È qui che si gioca la sfida delle competenze e della qualificazione professionale nel lavoro. La formazione deve saper andare veloce, garantire trasversalità, non può che essere permanente. È in questo quadro che si inserisce il fenomeno delle Academy aziendali. Una parte corposa delle iniziative italiane di Academy aziendali nasce dalle imprese di Cavalieri del Lavoro. A tracciarne un primo profilo e definirne caratteristiche e obiettivi è il report “Le Academy nelle aziende di Cavalieri del Lavoro” realizzato dai ricercatori di Economia Applicata dell’Università Aldo Moro di Bari guidati da Gianfranco Viesti. Diffuso in occasione del Convegno Nazionale, il report restituisce una fotografia importante, sebbene inevitabilmente parziale, dell’impegno delle imprese per soddisfare le esigenze di formazione tecnica, manageriale e organizzativa. L’indagine ha riguardato 41 Academy aziendali collegate ai Cavalieri del Lavoro. Il rapporto ha evidenziato come oltre 170.000 persone hanno partecipato alle attività formative delle Academy nel 2023, un numero che mette in evidenza l’importanza strategica di questi strumenti per le aziende italiane. Geograficamente, le Academy sono maggiormente concentrate al Nord L’

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