85 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2024 MOSTRE Massimo Moschini: “Merging Bodies riflette il nostro impegno verso la comunità e l’industria, valorizzando il lavoro umano e la nostra costante tensione verso il progresso” dalla famiglia Moschini, è stata proiettata il 24 ottobre 2024 in anteprima mondiale al Madre, Museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli, dove è rimasta fino al 6 novembre e, il 2 novembre 2024 alle Gallerie d’Italia di Torino. Non una mostra tradizionale, bensì un evento fluido e diffuso, culminato l’8 novembre 2024 a Napoli con una performance musicale dal vivo di Sofër, un’opera da camera composta da Admir Shkurtaj, autore della colonna sonora del video. “In occasione di questa nostra ricorrenza - afferma il Cavaliere del Lavoro Massimo Moschini, presidente del Gruppo Laminazione Sottile – abbiamo scelto di affidarci all’arte per raccontare l’evoluzione dell’azienda e del territorio in cui operiamo. Merging Bodies, commissionata ad Adrian Paci, riflette il nostro impegno verso la comunità e l’industria, valorizzando il lavoro umano e la nostra costante tensione verso il progresso. L’opera, dedicata a tutti coloro che in questi cento anni hanno contribuito e contribuiscono alla crescita dell’azienda, crea un ponte tra arte, industria e lavoro, offrendo un momento di riflessione sul nostro percorso e sulle sfide future”. La decisione di proiettare l’opera a Napoli e Torino non è casuale. Le sedi italiane dell’azienda committente, infatti, sono ubicate in Campania e Piemonte. La scelta per l’anteprima mondiale è ricaduta sulle due città e le due istituzioni, e cioè il Museo d’arte contemporanea della Regione Campania e la sede di Gallerie d’Italia a Torino, Frames Merging Bodies, Adrian Paci ( 17’34''') proprio per consentire che l’opera potesse essere condivisa, oltre che con il pubblico nazionale e internazionale, anche con i dipendenti dell’azienda e le rispettive comunità territoriali. Al centro di Merging Bodies c’è una profonda riflessione sul rapporto tra l’uomo e il suo ambiente lavorativo. In questa visione, la fabbrica si trasforma in un corpo vivente e complesso, in cui i confini tra uomo e macchina, tra natura e artificio, diventano fluidi. Il corpo umano e quello industriale, quindi, si intrecciano in un dialogo continuo, creando un organismo unico, essenziale per la realizzazione dell’opera. Come afferma Adrian Paci: “L’opera cerca di esplorare
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