Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2024

91 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2024 LIBRI DA BOLOGNA, LA STORIA DELLA LINGERIE ITALIANA CHE EMOZIONÒ IL MONDO a sua storia inizia come tante storie di donne degli inizi del ‘900: una madre sarta, un corso di cucito e una passione per l’ago e il filo. Non era e non poteva essere un lavoro, piuttosto un’utile quotidianità che accompagnava il mestiere “vero” degli uomini che portavano lo stipendio a casa. Eppure, Ada Masotti doveva star stretta nelle vesti della casalinga, le forbici d’oro che aveva reso prolungamento del suo braccio erano troppo esperte e abili per non essere messe al servizio delle donne che aveva scelto di vestire coi suoi corsetti. Impara così a usare la seta, il pizzo e a comporre arte col ricamo, studia così tanto da fondare uno dei più importanti marchi dell’intimo di lusso italiano: La Perla. Ada Masotti è stata per la moda italiana ciò che Grazia Deledda è stata per la letteratura, una donna che ha aperto la porta ad altre donne per farsi spazio in un modo di uomini costruito per gli uomini, in cui le donne potevano essere solo appendici ben vestite. La stilista e imprenditrice scioglie i vincoli delle donne dalle costrizioni sociali, affronta il controverso tema dei corsetti rigidi tramite l’utilizzo di fibre elastiche, che permettevano ai capi di adattarsi meglio ai corpi, svincolando questi ultimi dall’adeguamento obbligato. Perché se Paul Poiret aveva già dato alle donne una nuova espressività artistica con l’utilizzo di tessuti leggeri e senza busti, liberandole dai corsetti, saranno Coco Chanel con la costruzione di una donna senza confini e Ada Masotti con l’idea di una donna libera di scegliere a creare un’idea di femminilità che poteva rivoluzionare un secolo buio e pericolosamente devoto al maschile. Una visione così avanguardista che da Dior, padre del new look, arriverà solo nel secolo successivo con Maria Grazia Chiuri. Tuttavia, Ada Masotti mantiene anche la linea tradizionale per lasciare a tutte la possibilità di scelta, perché nella sua visione la donna non doveva avere vincoli di nessun tipo. Riesce a cavalcare l’onda degli anni ‘60 per cui il vestire bene doveva essere alla portata di tutti ed estende le sue collezioni vivacizzando i colori, liberando la moda dal grigiore della guerra e delle uniformi, e definendo un’anatomia dei corpi che potessero star bene sui body costruiti a regola d’arte, sugli slip ridotti, sui reggiseni a balconcino, che caratterizzeranno le icone sexy degli anni ‘70 e ‘ 80, per arrivare alle calze autoreggenti, alle culottes e ai bellissimi costumi da bagno. Un femminismo, quello di Ada Masotti, spesso dimenticato, ma che ci ricorda quanto l’indipendenza di una donna stia nella possibilità di poter essere tutto e vivere tutto: da moglie, da amante, da madre, da sorella. Questo è stata Ada Masotti: una donna libera che ha creato la leggenda che oggi accomuna le donne libere di tutto il mondo. Sono Alberto Masotti, figlio di Ada Masotti. Questo breve ritratto, inviatomi da Francesco Lisbona, racconta una storia meravigliosa nella quale, accanto a mia madre Ada Masotti, anch’io ho svolto un ruolo assai rilevante per il brand. Dopo gli studi universitari, sono stato attratto dal mondo che mia madre Ada stava costruendo. Ho avuto l’onore di essere nominato Cavaliere del Lavoro in quanto presidente di La Perla nel 1995. Nel 2008 La Perla è stata ceduta al fondo delle cinque più importanti Università americane JH Partners. Io, tuttavia, ho sentito di dare un contributo alla comunità realizzando una Fondazione, no Profit, Fondazione Fashion Research Italy Riceviamo dal Cavaliere del Lavoro Alberto Masotti e volentieri pubblichiamo Alberto Masotti LA NOSTRA PERLA L di Francesco LISBONA

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