Civiltà del Lavoro, n. 6/2024

12 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2024 con un impatto sull’equilibrio finanziario delle imprese. Per ridurre rapidamente la dipendenza dai combustibili fossili russi abbiamo, infatti, modificato le nostre rotte di approvvigionamento con dei riflessi in termini di costi. Si rende evidente la necessita di costruire un mix energetico in grado di conciliare tutte le fonti di energia nelle loro forme progressivamente più decarbonizzate, dal gas naturale all’idrogeno e al biometano, dalla cattura trasporto e stoccaggio della CO2 (CCS) alle fonti rinnovabili e al nucleare di ultima generazione, dai prodotti petroliferi tradizionali fino ai biocarburanti e alle altre alimentazioni alternative per la mobilità sostenibile, in un’ottica di piena neutralità tecnologica che guardi alla competitività complessiva del sistema. Dobbiamo fare assolutamente frutto dell’esperienza maturata negli ultimi due anni in cui si è creato un nuovo mondo con assetti geo-energetici non ancora definiti, una profonda instabilità (alimentata anche dalle numerose guerre che si susseguono nel mondo e nell’area euro-asiatica), mercati energetici altamente instabili e un Paese, il nostro, ancora fortemente dipendente dall’importazioni di materie prime e commodities energetiche dall’estero. Per questo risulta importante recuperare una “visione d’insieme” dell’intero sistema energetico nazionale e valorizzare il grande patrimonio infrastrutturale dell’Italia e la significativa esperienza e competenze delle sue aziende, che sarà cruciale per aiutare l’Italia ad imporsi come nuovo hub europeo dell’energia e del gas sfruttando la sua posizione centrale nel Mar Mediterraneo. L’industria italiana vuole cogliere, infatti, l’opportunità della decarbonizzazione, sia per ridurre l’impatto ambientale dei processi hard to abate che per sviluppare filiere produttive legate alla transizione energetica. E vista l’importanza che il tessuto produttivo riveste nel sistema economico, si devono definire chiaramente le misure finalizzate a stimolare e supportare gli ingenti investimenti necessari al percorso di decarbonizzazione. Non dimentichiamo che l’industria italiana è impegnata nella transizione energetica presentando una intensità energetica inferiore rispetto alle principali economie del vecchio continente. Infatti, l’Italia primeggia per produttività energetica, ossia l’output economico che è prodotto per unità di energia impiegata avendo disaccoppiato la Risulta importante recuperare una “visione d’insieme” dell’intero sistema energetico nazionale e valorizzare il grande patrimonio infrastrutturale dell’Italia e la significativa esperienza e competenze delle sue aziende Foto thainoipho © 123RF.com

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