Civiltà del Lavoro, n. 6/2024

onti dalle nervature intrecciate, cupole ondulate, superfici scolpite come opere d’arte: Pier Luigi Nervi (1891-1979) ha trasformato il cemento armato in poesia architettonica, incarnando l’essenza della “sfida creativa”. Come raccontato nel volume Pier Luigi Nervi. L’arte del costruire, l’opera e la vita di Nervi sono una testimonianza del legame profondo tra tecnica, estetica e impegno civile. Non solo ingegnere, ma anche architetto, imprenditore e inventore, con 40 brevetti a suo nome, Nervi è stato una figura poliedrica che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo delle costruzioni moderne. Nato a Sondrio, tra le Alpi che sembrano avergli trasmesso una primordiale sensibilità per la forma e l’ordine naturale, Nervi si laurea in ingegneria civile a Bologna nel 1913. Gli anni iniziali della sua carriera sono dedicati a esplorare le potenzialità del cemento armato, un materiale ancora giovane, ma con promesse illimitate. La sua prima opera di rilievo, lo Stadio Giovanni Berta a Firenze (1930-32), con le sue celebri scale elicoidali e la Torre Maratona, è l’esempio di come Nervi combinasse eleganza strutturale e rigore tecnico. P ARTE E SCIENZA DEL COSTRUIRE IL POLIEDRICO GENIO del Cavaliere del Lavoro Nervi Pier Luigi Nervi LIBRI Foto Oscar Savio, courtesy Fondation PLN Project, Bruxelles 120 Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2024

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