Civiltà del Lavoro, n. 6/2024

21 Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2024 PRIMO PIANO tica senza danneggiare la competitività del sistema manifatturiero, il cui mantenimento ne rappresenta piuttosto la precondizione. Valga per tutti l’esempio negativo della crisi dell’industria automobilistica europea, conseguenza della acritica adozione di provvedimenti legislativi fuorvianti. Non vogliamo che la stessa situazione si abbia presto a riscontrare anche per il nostro distretto e settore produttivo. È quindi indispensabile che, da parte di chi ne ha la competenza, siano adottati con urgenza correttivi o deroghe alle direttive europee ora incombenti, che penalizzano la vita e il futuro delle nostre imprese. co e sociale della perdita di un distretto che occupa con l’indotto decine di migliaia di persone. Chiediamo pertanto, come già attuato per altri settori “hard to abate”, provvedimenti adeguati di deroga alle attuali procedure ETS che ci permettano di sopravvivere in una fase transitoria di durata imprevedibile. Le imprese della ceramica stanno usando i fondi Pnrr di Industria 5.0 per gli investimenti agevolati in energie rinnovabili? Devo purtroppo sottolineare che la declinazione che è stata data alla Commissione europea del principio “do not significant harm” (Dnsh) di fatto escluderà la quasi totalità dei progetti di innovazione che potevano essere presentati dalle imprese ceramiche. L’esclusione prevista per imprese ETS è illogica e vessatoria; penalizza proprio le imprese alle quali è chiesto di fare di più e che dovevano essere i destinatari naturali di Industria 5.0. Occorre evitare una errata convinzione secondo cui l’industrializzazione comporta inevitabilmente effetti negativi sull’ambiente. Sono convinto che si possa coniugare insieme rispetto per l’ambiente e perseguimento della neutralità climaFranco Manfredini è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2010. È presidente di Casalgrande Padana, prima azienda in Italia a focalizzare la propria produzione sul grès porcellanato. Oggi Casalgrande Padana con i suoi marchi esporta l’80% della produzione in più di 70 paesi, occupa 1.000 dipendenti e conta 5 stabilimenti ad alto contenuto tecnologico situati nel cuore del distretto ceramico più importante del mondo Siamo un settore manifatturiero “hard to abate” con forte esposizione alla competizione mondiale: oltre l’80% del nostro prodotto viene esportato in tutto il mondo Foto ismagilov © 123RF.com

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