41 FOCUS Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2024 Intervista a Enrico LETTA di Paolo Mazzanti TRE DIRETTRICI per rimettere in moto Bruxelles l 17 aprile scorso Enrico Letta ha presentato il rapporto sul futuro del mercato unico. Illustrato all’interno del libro edito da il Mulino “Molto più di un mercato”, il lavoro punta a “condurre un esame approfondito del futuro del mercato unico dopo una serie di crisi e sfide esterne che hanno messo a dura prova la sua capacità di resistenza”, come si legge nell’introduzione. Insieme al rapporto di Mario Draghi sulla competitività europea presentato a settembre, questi due lavori di ampio respiro dovrebbero rappresentare la bussola della nuova legislatura europea, guidata per la seconda volta da Ursula von der Leyen. Con l’ex presidente del Consiglio italiano, nonché attuale presidente dell’Istituto Jacques Delors, abbiamo approfondito alcuni punti. Presidente Letta, a suo giudizio ci sarà la volontà politica per realizzare le vostre proposte visto che l’asse politico europeo si è spostato verso i sovranisti? Le crisi epocali a cui abbiamo dovuto far fronte in questi anni hanno dimostrato in modo inequivocabile l’insostituibilità dell’Unione europea e del mercato unico. Anche i governi più critici nei confronti dell’Europa riconoscono oggi l’importanza di lavorare insieme per affrontare le grandi sfide del nostro tempo. Aggiungo poi un elemento: il rapporto è il risultato di un lungo viaggio attraverso l’intero continente europeo (e anche al di là dei suoi confini). Le proposte contenute al suo interno sono state quindi elaborate tenendo conto delle diverse sensibilità e posizioni che esistono all’interno dell’Ue, con l’obiettivo di trovare un punto di equilibrio attorno al quale si potessero raccogliere consensi trasversali. Sono convinto che malgrado la frammentazione del quadro politico vi siano le condizioni per portare avanti le proposte contenute nel rapporto. Il pragmatismo dovrà prevalere sulle divisioni ideologiche, perché il rafforzamento del mercato unico rappresenta una necessità per tutti gli Stati membri. L’inerzia su questo fronte ci impone una riflessione cruciale: vogliamo, tra vent’anni, essere protagonisti globali o ridurci a dipendere dagli Stati Uniti o dalla Cina? Quali sono le principali riforme necessarie per rafforzare il mercato unico europeo? Il rapporto delinea tre direttrici principali di intervento. Innanzitutto, trovare gli strumenti per finanziare gli obiettivi strategici che l’Ue si è data (primo tra tutti la transizione green), grazie a una maggiore integrazione dei mercati dei capitali e a una revisione delle norme sugli aiuti di Stato. In secondo luogo, permettere alle aziende europee di crescere e operare su scala veramente europea, in particolare nei settori chiave delle telecomunicazioni, dell’eEnrico Letta I Foto Imagoeconomica
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