47 FOCUS Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2024 approccio sistemico che punti sullo sviluppo delle capacità produttive, sulla limitazione degli ostacoli ancora molto forti al completamento del mercato interno e sulla tutela dei settori industriali strategici. Il key speaker del panel sarà Marco Buti dell’European University Institute di Firenze mentre quattro Cavalieri del Lavoro nel settore automotive, food, farmaceutico e tessile racconteranno le loro esperienze e difficoltà. E il terzo panel? Il terzo scenario, condotto da Nicoletta Pirozzi dello Istituto Affari Internazionali, e da Rosa Balfour di Carnegie Europe col contributo di tre Cavalieri, avrà come titolo “Nuove Istituzioni per governare la competitività”. Il panel chiama in causa la necessità di ripensare gli attuali meccanismi istituzionali e di governance. La regola del consenso all’unanimità è diventata un ostacolo quasi insormontabile per la rapidità e la chiarezza delle decisioni. Da chi saranno coordinati i lavori? I lavori saranno coordinati da Tonia Cartolano, giornalista di Sky già ottima coordinatrice del Convegno di Genova. Stiamo ancora lavorando su alcune presenze eccellenti. La chiusura sarà naturalmente del Presidente Maurizio Sella. Venezia è una città simbolo per storia, bellezza e apertura culturale. Per secoli è stata un esempio di come l’economia possa essere motore di integrazione e sviluppo. Un messaggio oggi particolarmente importante. Cosa ne pensa? Venezia è sicuramente un simbolo sia per gli aspetti culturali sia nei commerci che ha da sempre intrapreso con il resto del mondo. Marco Polo, di cui si è celebrato lo scorso anno il 700esimo anniversario della scomparsa, ne è certamente il maggior testimonial. Uno dei temi principali dei lavori riguarda il ruolo dell’UE nella competizione globale, con un’attenzione particolare alla necessità di innovazione e investimenti comuni. A suo avviso, quali sono gli strumenti più efficaci per consolidare il ruolo economico dell’Ue? Come dicevo più sopra L’Europa deve perseguire una politica di forti investimenti comuni. Lo sottolinea Mario Draghi nel suo Rapporto sulla competitività dello scorso autunno. Va proseguita l’esperienza del Next Generation EU volta ad attivare debito comune, cioè gli Eurobond. Le imprese italiane ed europee operano in un contesto sempre più competitivo sia all’interno dell’UE sia sui mercati extra-europei. Qual è il contributo specifico che l’imprenditoria italiana può offrire per rafforzare la competitività europea? Il conteso attuale non è certamente favorevole alle imprese, tanto più in uno scenario di industria di trasformazione come la nostra. La competizione cinese, la minaccia dei dazi americani, la situazione geopolitica che blocca le vendite in molti mercati chiave, il caro energia, tutto spinge le imprese a ricercare nuova competitività e crescente ricerca. Le aziende italiane, in primis quelle dei Cavallieri del Lavoro, si sono sempre distinte per produzioni eccellenti e fortemente innovative, in grado di primeggiare sui mercati mondiali. Anche la continua ricerca di soluzioni ecologiche e sostenibili ci ha sempre visto primeggiare. Non possiamo però combattere da soli contro vincoli ideologici a livello comunitario. È anche questa una delle ragioni per chiedere un radicale mutamento dell’assetto istituzionale e delle politiche dell’UE. Dobbiamo quindi impegnare la Commissione europea a farsene carico in coalizione con alcuni nostri paesi partner all’interno dell’Unione. Quali risultati concreti si aspetta da questo confronto? Come questi possono influenzare il dialogo tra mondo imprenditoriale e istituzioni europee? Mi auguro che gli spunti che usciranno dal nostro Convegno possano essere ascoltati e recepiti nelle dovute sedi. Credo che la sommatoria degli interventi dei relatori e delle esperienze dei Cavalieri del Lavoro possano evidenziare l’importanza dell’Unione Europea, ma di un Europa chiara, definita ed efficace nelle sue decisioni e nel suo ruolo sullo scacchiere mondiale. In prima stesura, con i colleghi del Direttivo Triveneto, volevamo intitolare il Convegno: L’Europa che non c’è. In una recente riunione un collega ha detto: speriamo di non trovarci a parlare dell’Europa che c’era! Ecco, noi vogliamo fortemente un’Europa protagonista come le compete per il proprio peso nel mondo e come la immaginavano i nostri padri fondatori. Enrico Zobele stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2000. È presidente onorario dell’omonimo Gruppo, leader mondiale nella produzione di insetticidi, profumatori per la casa e per l’automobile e coadiuvanti del bucato. Sotto la sua guida l’azienda passa da una dimensione nazionale ad una dimensione mondiale. Nel 2010 acquisisce il controllo di Everel Group, produttore di componenti elettronici ed elettromeccanici per elettrodomestici e per l’automotive, con 600 dipendenti e sede in provincia di Verona e filiali produttive in Germania e Romania. Everel Group è fornitore dei maggiori produttori europei di elettrodomestici e dell’automobile
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