Civiltà del Lavoro, n. 6/2024

64 Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2024 il primo italiano a rivestire il ruolo di amministratore delegato di Louis Vuitton: cosa rappresenta per lei questo primato? Essere il primo italiano a ricoprire il ruolo di amministratore delegato di Louis Vuitton è un onore, ma è anche una grande responsabilità. Rappresenta la continuità di un percorso che ho intrapreso a partire dal 2006, proprio in questa Maison, per poi avere l’opportunità di contribuire al successo di realtà iconiche come Fendi e Christian Dior e, dal 2022 ritornare dove ho mosso i primi passi nel lusso. Da giovane desiderava fare il calciatore: la creatività e le idee che oggi applica nel mondo della moda le aveva anche in campo? Da giovane il mio sogno era diventare calciatore, e anche se il destino ha deciso diversamente, posso dire che molte delle qualità che ho sviluppato nello sport le applico ancora oggi nel mio lavoro. Lo sport mi ha insegnato la disciplina, la costanza e l’importanza del gioco di squadra, ma anche la creatività e la capacità di adattarsi rapidamente alle circostanze. In campo, ogni partita è una sfida, e devi essere sempre pronto a pensare un passo avanti, a reinventarti in base alla situazione, proprio come in una campagna pubblicitaria o nella creazione di una collezione. Lo sport oggi è dinamico, giovane e moderno. Spinge a migliorarsi e ad eccellere, un concetto che si adatta bene al nostro marchio. La lezione più importante che ci trasmette lo sport è che partecipare è bello ma vincere è ancora meglio! Recentemente ha detto che per il 2025 sta preparando “i fuochi d’artificio”: qualche anticipazione su cosa bolle in pentola? Non posso svelare troppo in anticipo, ma posso dire che stiamo lavorando su iniziative che celebrino ancora di più l’heritage, che continueranno a rafforzare l’idea di Louis Vuitton come simbolo di eccellenza, innovazione, creatività e cultura, sia nel campo della moda sia in altri settori, come l’artigianato, lo sport e l’arte. L’idea è quella di sorprendere i nostri clienti e coinvolgere nuovi utenti, in particolare le giovani generazioni, che sono il futuro del lusso. Quindi, sì, ci saranno delle novità che uniscono tradizione e modernità, con un forte focus sulla qualità, la bellezza e l’originalità che da sempre contraddistinguono Louis Vuitton. Nel 2025, ci saranno progetti molto importanti sia a livello globale sia locale, in Italia ad esempio, la riapertura della nostra boutique di Milano in via Monte Napoleo- È Alta moda tra radici ed evoluzione BECCARI: IL LUSSO? SAPER ESPRIMERE VALORI PIETRO BECCARI Industria moda e design di lusso

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