Civiltà del Lavoro, n. 6/2024

66 Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2024 l suo percorso nel Gruppo Mondadori, del quale ha assunto la guida nel 2003, è legato alla storia della sua famiglia. Ricorda il momento in cui ha capito che fare impresa sarebbe stato il suo destino professionale? Posso dire che ho avuto la fortuna e il privilegio di respirare spirito imprenditoriale fin da bambina. E non poteva essere altrimenti, con un padre così profondamente innamorato di questo mestiere. Lui diceva sempre che fare l’imprenditore vuol dire lavorare senza fermarsi mai, anche il sabato e la domenica, anche la notte se occorre, e che ogni problema va affrontato di petto, senza darsi per vinti, inventando soluzioni su soluzioni fino a quando non si arriva a quella giusta. Silvio Berlusconi era un imprenditore coraggioso e tenace, capace di dedicare tutto se stesso ai suoi progetti e di non mollare finché non li aveva realizzati esattamente come voleva. Per lui, fare l’imprenditore significava questo. Si schermiva, sorrideva: “Io so farlo solo così”. Ed è proprio stando accanto a lui, osservandolo, che ho maturato la consapevolezza di quello che avrei voluto fare nella vita. Poi, quando è iniziata la mia esperienza in Mondadori, allora lì è scoppiato l’amore vero e proprio per questo mestiere. Donne e manager: rispetto a quando ha cominciato la sua carriera, quali passi avanti ha potuto constatare sul ruolo delle donne in azienda? Nel corso degli anni, sono stati fatti importanti passi avanti, ma c’è ancora molto da fare, il divario non è ancora stato pienamente colmato. In ogni caso, io sono sempre stata convinta che quel che conta veramente sono la capacità, l’impegno e la passione. E specialmente i risultati: quelli, di certo, non hanno un genere. Avere un cognome importante come il suo ha rappresentato più un punto di forza o una sfida nel corso della sua carriera? Innanzitutto ha rappresentato e rappresenta un grande privilegio. Per tutto quello che ho fatto e faccio, infatti, devo ringraziare mio padre, che ha fondato questo Gruppo con la sua enorme lungimiranza e visione, mi ha dato la possibilità di fare questo mestiere e mi ha insegnato come farlo. È stato lui a trasmettermi quel corredo di competenze e soprattutto di valori di cui ho sempre fatto tesoro e che ancora oggi mi guidano. Poi, certo, mi sono impegnata, ho lavorato sodo e ho fatto tutto ciò che ho potuto per cercare di meritarmi il grande privilegio che ho avuto. I Spirito imprenditoriale nel Dna BERLUSCONI: I RISULTATI NON HANNO GENERE MARINA ELVIRA BERLUSCONI Industria editoria

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