Civiltà del Lavoro, n. 6/2024

70 Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2024 ondatrice di Chiara Boni & Sons, la sua carriera inizia nel 1971 con la collezione “You Tarzan, me Jane”, da lei disegnata e firmata. Come è cambiata la moda in tutti questi anni? La moda in tutti questi anni è cambiata moltissimo. Gli anni ‘70 sono stati una vera rivoluzione, l’avvento della minigonna ha segnato un cambiamento epocale nella vita delle donne, ha significato libertà ed emancipazione. Gli anni ‘80 sono stati la nascita del prêtà-porter che ha reso la moda più fruibile per molte persone, i famosi anni da bere dove tutto era nuovo e consentito. Svolte così significative non ci sono state dagli anni ‘90 fino ad oggi, ci sono state nuove tendenze che però non hanno lasciato il segno. Io vedo sempre la moda come specchio dei tempi e negli anni susseguenti fino ad oggi percepisco la crescita del tempo libero e dello sport che ha sviluppato tanti marchi ad esso dedicati. Ovviamente anche il jeans ha fatto da padrone nelle sue molteplici interpretazioni negli ultimi 30 anni. Un’altra cosa significativa è stata la crescita dei brand logati, quindi non più il desiderio di un abito di qualità ma piuttosto di un vestito che dia un prestigio in quanto marchio. Da un anno a questa parte i grandissimi brand del lusso stanno avendo una piccola débâcle. Uno dei primi motivi è ovviamente il crollo del mercato asiatico e soprattutto cinese ma sicuramente la crisi andrebbe superata ritrovando la strada del Made in Italy che colleghi l’eccellenza della qualità e dell’artigianalità al lusso. È stata la prima couturier in Italia a sperimentare l’inserimento della Lycra nei tessuti destinati all’abbigliamento. Come è nata questa intuizione? Questa intuizione è nata dopo aver intrapreso per anni una ricerca flessibile sulle esigenze della donna nel segno della femminilità. Un percorso fatto di sperimentazioni consapevoli ma anche di rivoluzioni intuitive che solo a posteriori ho scoperto straordinariamente coerenti. Io ero abituata agli abiti fatti su misura e dovendomi cimentare a vestire le donne per taglie ho pensato che l’inserimento di una fibra elastica avrebbe dato più vestibilità a qualunque tipo di indumento. Durante questo periodo sono stata consulente per molti anni della DuPont de Nemours, grandissimo colosso che per l’appunto aveva inventato la lycra. Devo dire che inserire per la prima volta un filo di elastan in un telaio a navetta, invece che in un telaio circolare, è stato F La rivoluzione della lycra per il comfort delle donne BONI: RICONOSCIBILITÀ E SPERIMENTAZIONE MARIA CHIARA BONI Industria moda e abbigliamento

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=