76 Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2024 presidente di Sugar Holdings e di Sugar, etichetta discografica del Gruppo Sugar, che negli anni ha collaborato con grandi nomi del panorama musicale italiano: c’è un progetto che le ha dato particolare soddisfazione? Impossibile sceglierne solo uno! Nell’ultimo anno sono molto felice di esser riuscita a organizzare il concerto di Paolo Conte alla Scala di Milano. Un evento, documentato con il film Il Maestro è nell’Anima, che ha coronato trent’anni di collaborazione in cui abbiamo sviluppato il mercato internazionale con risultati importanti in Germania, Francia, Olanda, Inghilterra, Stati Uniti. E questo è solo il più recente dei grandi progetti che abbiamo realiz- zato in Sugar: come il “colossal” One Night in Central Park, il concerto di Andrea Bocelli a New York nel 2011, con la New York Philarmonic Orchestra diretta da Alan Gilbert, 100 coristi, ospiti Celine Dion, David Foster, Bryn Terfel, Tony Bennet e altri. Andrea è la sfida vinta fin da quando nel 1993 trovai in lui la voce che stavo cercando, costruendo insieme con tenacia una carriera straordinaria con oltre 100 milioni di album venduti e molti altri episodi memorabili. Sono anche molto legata alla mia prima etichetta, Ascolto, che fondai nel 1977 dentro l’azienda di famiglia e con cui ho ottenuto le prime soddisfazioni da imprenditrice portando al successo fra i tanti Pierangelo Bertoli. E alla seconda, Insieme/Sugar nata nel 1989, dove portai al successo Un’Estate Italiana, sigla dei Mondiali di Calcio 1990, cantata da Nannini e Bennato e prodotta dal Premio Oscar Giorgio Moroder. Come è cambiato il lavoro del talent scout dagli anni Settanta, quando ha iniziato, ad oggi? Quando ho cominciato io non c’era internet, non c’erano social network né piattaforme come Spotify, Youtube e simili, non c’erano talent show televisivi. Si lavorava in maniera artigianale cercando i talenti, provando e magari sbagliando. Il digitale è stato una rivoluzione, è cambiata la velocità con la quale tutto nasce e si consuma, e con questi strumenti dobbiamo fare i conti. Non è tutto negativo, dopo anni di crisi e la flessione del disco “fisico” le piattaforme digitali sono ormai una fonte di ricavo importante per le aziende musicali. Dal 2020 a oggi Sugar ha totalizzato con i suoi artisti oltre 25 miliardi di stream, numeri grandi per un’azienda italiana in un settore dominato dalle multinazionali. E quando si tratta di lavorare sul talento la sostanza resta la stessa di prima. Gli ingredienti restano la capacità di creare un rapporto di fiducia con l’artista e investire su lui/lei per È Artista e imprenditrice, i due volti di Caterina CASELLI: CURA MANIACALE PER IL TALENTO CATERINA IMELDE CASELLI Industria discografica
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