Civiltà del Lavoro, n. 6/2024

77 Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2024 un rientro economico a medio-lungo termine, perché l’artista deve maturare, misurarsi con le sue fragilità e i punti di forza, anche nel rapporto col pubblico dal vivo. A volte il mercato premia ingredienti “di moda”, spesso già vecchi nell’ottica di un talent scout, ma per costruire una carriera che duri bisogna puntare sulla qualità, individuare i giusti produttori, autori e compositori, capaci di valorizzare il talento senza sovrastarne l’originalità. Nel 2011 Sugar ha acquisito Edizioni C.A.M., arricchendo il catalogo di Sugar Music con colonne sonore cinematografiche di grandi maestri come Nino Rota e Ennio Morricone. Qual è stata la motivazione principale dietro questa acquisizione e quanto è importante la musica per il cinema nella sua visione aziendale? Siamo prima di tutto editori musicali fin dal 1932, poi siamo diventati anche discografici con un catalogo Sugar che conta 100.000 brani. Da sempre è nostra la Suvini Zerboni, oggi SZ Sugar, che con 13.000 titoli è tra i maggiori repertori di musica del Novecento con opere di autori fondamentali come Petrassi, Dallapiccola, Maderna, Berio, Clementi, Donatoni, Morricone, Fedele, Solbiati; un repertorio che con SZ si espande nella musica d’oggi entrando in contatto con altri linguaggi artistici. Nel nostro gruppo c’è sempre stata attenzione al mondo delle colonne sonore, e C.A.M. è uno dei cataloghi specializzati in musica per il cinema più importanti al mondo, con oltre 30.000 colonne sonore, 150 compositori fra i più grandi con vari premi Oscar. Oltre a Rota e Morricone, C.A.M. include opere di Piovani, Carpi, Ortolani, Trovajoli, Umiliani, Bacalov, Sarde, Buonvino. Per renderle omaggio nel 2014 abbiamo prodotto un format, La Dolce Vita - La Musica del Cinema Italiano, che ha avuto due grandi anteprime mondiali al Lincoln Center di New York con la New York Philharmonic Orchestra diretta da Alan Gilbert e sul palco solisti Josh Groban, Joshua Bell e Renée Fleming, nonché attori e registi come Woody Allen, Kathleen Turner, Alec Baldwin. Introducendo l’evento Martin Scorsese disse che quando sente il brano Amarcord “vede” il film di Fellini. Il cinema è un naturale complemento per la produzione di musica contemporanea che ha più difficoltà a trovare un mercato. Per questo e per cercare una chiave che arrivi a un pubblico più giovane e più ampio a partire dalla musica e dalle sue storie, abbiamo creato SugarPlay, che dal 2021 produce film e documentari, e siamo entrati nell’assetto societario di Be Water, che produce podcast e altri contenuti. È un’ambasciatrice della musica italiana all’estero: qual è la difficoltà principale nel mantenere alta la reputazione della nostra musica nel mondo? Innovare continuando nel solco della tradizione italiana (Andrea Bocelli), una cura maniacale del talento, qualità artistiche indiscutibili (Paolo Conte). E provare a sfidare anche i grandi del rock e pop sul loro terreno, perché la musica non ha confini se ha una sua unicità. Poi la creati- vità è contagiosa, oggi gli artisti ricevono stimoli da ogni parte del mondo e li rielaborano in modo personale più rapidamente che in passato. Come ha vissuto la nomina a Cavaliere del Lavoro? Con sincera emozione e come un premio da condividere con tutti i collaboratori, le collaboratrici, le artiste e gli artisti che mi hanno dato fiducia in tutti questi anni. One Night in Central Park, concerto di Andrea Bocelli (New York, 2011)

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