79 Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2024 zione, dall’altro favorire, da un punto di vista legislativo, l’obbligatorietà di alcune assicurazioni secondo un principio di equità sociale dove tutti paghino poco affinché chi ne ha bisogno sia rimborsato rapidamente. In questo contesto, valuto favorevolmente la recente introduzione per le imprese dell’obbligatorietà della copertura assicurativa contro i danni da eventi naturali che a causa dei cambiamenti climatici sono sempre più diffusi e i cui impatti non faranno che aggravarsi. Un tema di straordinaria attualità che impatta in maniera fortissima sul nostro settore è quello dei cambiamenti climatici, dove stiamo evolvendo verso un meccanismo statistico di rilevazione, di anticipazione di fenomeni futuri e modelli sempre più previsivi, basati su sofisticati modelli matematici che hanno un impatto nella prevenzione dei rischi e quindi sulla vita delle persone. Tornando all’impegno per ridurre il costo dei sinistri, ritengo che la tecnologia applicata all’assicurazione sia uno straordinario strumento di mitigazione e di prevenzione dei rischi. Unipol ha iniziato oltre 15 anni fa a sviluppare le tecnologie delle cosiddette “scatole nere” arrivando a installarne oltre 4 milioni nei veicoli circolanti in Italia. Oggi siamo in grado di personalizzare le nostre proposte e offrire risposte adeguate alle esigenze di mobilità delle persone. Unipol ha sviluppato una reputazione solida anche dal punto di vista della sostenibilità: quali sono i prossimi passi da fare? Per parlare di sostenibilità è innanzitutto fondamentale creare le condizioni affinché le aziende possano fare impresa nel migliore dei modi. Senza la crescita e la profittabilità delle imprese, difficilmente potrà esserci sostenibilità. La mia personale visione della sostenibilità è legata alla capacità di un Gruppo di dare risposte concrete, anche non convenzionali, alle grandi tendenze che attraversano il nostro mondo, cercando di migliorare la vita delle persone. In questo scenario, la sostenibilità è un pilastro fondamentale della strategia di sviluppo di Unipol che, nel 2023 ha raggiunto con le proprie coperture Welfare (Vita e Salute) 8,2 milioni di persone. Contribuiamo alla resilienza del sistema Paese impegnandoci quotidianamente per incrementare la consapevolezza assicurativa per le PMI, asse portante del comparto produttivo italiano. E altrettanto facciamo sul fronte della mobilità attraverso l’impiego della telematica che ci consente di promuovere comportamenti di guida più sicuri e a minor impatto ambientale. Tutto questo per noi è sostenibilità. Come ha celebrato la nomina a Cavaliere del Lavoro? Non ricordo che questo tipo di Onorificenza sia mai stata assegnata a nessuno che rappresentasse Unipol in passato. Il fatto che sia un’Onorificenza molto selettiva legata al lavoro è uno straordinario riconoscimento al percorso che ha fatto l’Unipol moderna, che è diventata leader di mercato e ha saputo affrancarsi ed evolvere rispetto a una condizione originaria differente rispetto a quella attuale. Oggi Unipol è un soggetto che rappresenta la società e il nostro mondo produttivo e che si rivolge all’intero bacino di tutti i nostri connazionali, non solo a una parte. Per me, che ho investito la mia intera carriera lavorativa all’interno del Gruppo, questa nomina rappresenta un grande riconoscimento a quello che Unipol è oggi, alla storia che ha avuto e a quello che ha saputo diventare. Unipol Tower Milano
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