89 Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2024 vative, come l’uso di Intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di carbonio. Hitachi Rail investe il 3,5% dei ricavi ricerca e sviluppo. Quanto è importante la capacità di innovare nel mercato ferroviario globale? L’innovazione è cruciale per l’industria del terzo millennio. Il mercato ferroviario globale non fa eccezione. La capacità di innovare permette di anticipare le tendenze del mercato e addirittura di guidarle, come sta succedendo con HMAX, la nostra soluzione per il digital asset management, potenziata grazie all’impiego dell’Intelligenza artificiale. La trasformazione digitale e la sostenibilità, poi, rappresentano i pilastri fondamentali per affrontare le sfide globali del futuro. Per Hitachi Rail, innovare significa adottare nuove tecnologie, ma anche ridefinire i modelli operativi per generare valore a lungo termine per i clienti e la società. Se penso alle aziende di soli 20 anni fa, rivedo modelli di azione completamente differenti da quelli che cerco di implementare oggi. Ho la fortuna di lavorare con professionisti di grande spessore, che riescono a cambiare velocemente il modo di approcciare all’analisi delle sfide e dei rischi. La nostra forza risiede nella capacità di combinare esperienze e competenze uniche a livello globale, creando un ecosistema dove il talento e la collaborazione sono alla base di ogni progresso. Le competenze, poi, sono il vero motore del cambiamento. L’acquisizione strategica di Thales Ground Transportation Systems si inserisce in questa visione e potenzia le capacità del nostro gruppo, permettendoci di affrontare le sfide tecnologiche e di mercato. Con un team di 24.000 persone, di cui oltre 14.000 tecnici, distribuiti in 51 paesi, siamo in grado di sviluppare soluzioni innovative che rispondano alle esigenze globali, garantendo un impatto concreto e positivo. Cosa consiglierebbe ad un giovane laureato che si avvicina al mondo del lavoro? Consiglierei di essere aperti al cambiamento e di coltivare le proprie passioni in maniera intelligente, cercando di capire esattamente come fare della propria vita un progetto unico. Io sono un ingegnere, quindi non posso che incoraggiare un percorso universitario nelle materie STEM, ma un mondo fatto solo di ingegneri e fisici non è pensabile e forse sarebbe pure noioso. Aldilà della disciplina in cui ci si laurea, credo sia fondamentale la ricerca dell’eccellenza. È centrale non abbattersi alle prime difficoltà che il mondo del lavoro può riservare, ma i ragazzi del terzo millennio hanno tutte le capacità per fare meglio della generazione che li ha preceduti. Voglio precisare che dal nostro osservatorio privilegiato di azienda globale i giovani laureati appaiono preparati e sanno esattamente cosa vogliono. Io vorrei avere 30 anni di meno per poter affrontare assieme a loro le sfide del futuro, perché sono incredibili ed estremamente stimolanti. La nomina a Cavaliere del Lavoro quali emozioni le ha portato? Ricevere la nomina a Cavaliere del Lavoro è stato un grande onore e un riconoscimento del lavoro svolto in tanti anni di carriera, in cui ho incontrato professionisti eccezionali, che mi hanno consentito di raggiungere i risultati che ho raggiunto. Questo riconoscimento mi ha riempito di orgoglio e mi ha motivato ulteriormente per continuare a promuovere un modo di fare impresa innovativo. È anche un promemoria dell’importanza di lavorare con integrità e dedizione, valori di cui c’è sempre un gran bisogno, non solo in Italia. ETR 1000
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