Civiltà del Lavoro, n. 6/2024

18 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | gennaio • febbraio • marzo 2025 In alcuni casi – non in tutti, attenzione – queste soluzioni sono ad alto contenuto tecnologico e non sempre i nostri interlocutori sono in grado di affrontare questi temi. Qui si innesca la seconda direttrice: l’azienda deve ricevere un accompagnamento strutturato, supportato da una formazione mirata, per garantire un cambiamento consapevole, stabile e duraturo. Awareness, cognizione, è la parola chiave, dunque, perché effettuare e poi governare una scelta tecnologica richiede la giusta comprensione del dominio che si sta esplorando, per evitare di fidarsi ciecamente di un fornitore specifico e rischiare di creare dei lock-in tecnologici o, più in generale, effettuare una scelta tecnica non idonea. In questo ambito è importante saper valutare anche la dimensione e l’impatto degli investimenti, per poter stimare correttamente il ritorno degli stessi. Inoltre, è proprio coerente con la nostra missione come soggetto attuatore del Ministero delle Imprese e del Made in Italy: accompagnare le aziende nella trasformazione, ma mettendole nella condizione di poter continuare autonomamente. Non esiste un modello unico di trasformazione digitale: ogni azienda ha un punto di partenza specifico, a volte è noto, a volte va individuato insieme o addirittura ridimensionato rispetto alle aspettative. Trasformazione digitale e formazione devono, però, procedere insieme in modo coerente e graduale, adattandosi alle esigenze reali dell’impresa. Per fare tutto ciò CIM4.0 mette a disposizione competenze, strumenti e risorse per guidare le aziende in ogni fase di questo percorso. Quali servizi di formazione erogate e come sono strutturati? Il CIM offre un learning hub articolato in oltre 100 corsi, organizzati in macro aree strategiche quali additive manufacturing, data science, cybersecurity, predictive maintenance, tool for digital transformation e metodologie di manufacturing. Ogni trimestre, in risposta alle esigenze del mercato e alle richieste delle aziende, selezioniamo e programmiamo un set di corsi dal nostro ampio catalogo. In aggiunta, su richiesta, personalizziamo i percorsi formativi, adattando contenuti e strumenti didattici alle specifiche necessità dei nostri clienti. Per noi, la formazione è un valore fondamentale: investiamo costantemente impegno e risorse per assicurare un’acquisizione efficace e mirata di nuove conoscenze e competenze. Ogni anno, inoltre, lanciamo la CIM 4.0 Accademy, un percorso di alta formazione dedicato all’Industria 4.0. Rivolta a responsabili di aree tecniche, manager di aziende manifatturiere, industriali e di servizi compatibili con le nuove tecnologie, a lavoratori in fase di ricollocamento e a liberi professionisti, l’Accademy mira a fornire gli strumenti indispensabili per affrontare le sfide dell’innovazione. Promuoviamo inoltre la formazione di giovani talenti neolaureati in discipline tecnico-scientifiche, favorendo l’ingresso in azienda di figure capaci di guidare la digital transformation. Il nostro obiettivo è formare leader in grado di gestire la transizione digitale e sostenibile delle imprese, preparandoli a guidare con successo il cambiamento nei settori industriali, manifatturieri e dei servizi. Per garantire la qualità della formazione, aggiorniamo costantemente i contenuti dei corsi e l’intera offerta formativa, selezionando docenti riconosciuti come esperti del loro campo, sia in ambito accademico sia industriale. Il primo Piano Industria 4.0 risale al 2016. Da allora oggi come sono cambiati i fabbisogni formativi espressi dalle aziende, in particolare dalle Pmi? Dal 2016, con il lancio del primo Piano Industria 4.0, i fabbisogni formativi delle aziende, soprattutto delle Pmi, sono cambiati profondamente, seguendo l’evoluzione delle tecnologie digitali e delle dinamiche di mercato. Inizialmente, l’attenzione era focalizzata sull’adozione delle nuove tecnologie abilitanti, come l’Internet of Things (IoT), la robotica avanzata, l’Intelligenza artificiale e la manifattura additiva. Tuttavia, la rapida trasformazione digitale ha richiesto un cambiamento nei profili professionali e nelle competenze richieste. Uno dei principali cambiamenti riguarda l’aumento della domanda di competenze digitali e trasversali. Se nel 2016 la formazione si concentrava su competenze tecniche legate all’uso di macchinari e software specifici, oggi le aziende cercano figure in grado di interpretare i dati, gestire sistemi interconnessi e adattarsi a un ambiente in continua evoluzione. Le Pmi, in particolare, hanno bisogno Il nostro obiettivo è formare leader in grado di gestire la transizione digitale e sostenibile delle imprese, preparandoli a guidare con successo il cambiamento

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=