19 Civiltà del Lavoro | gennaio • febbraio • marzo 2025 PRIMO PIANO integrazione e condivisione delle risorse e dei dati tra le istituzioni accademiche e il mondo industriale. Attualmente, spesso i dati di ricerca e le tecnologie sviluppate vengono trattenuti in compartimenti stagni, limitando il potenziale di innovazione. Un sistema aperto di condivisione, supportato da accordi chiari sulla proprietà intellettuale e sui diritti di utilizzo ma anche da una legislazione più snella in materia, potrebbe favorire la diffusione di idee e soluzioni innovative, consentendo una rapida applicazione dei risultati di ricerca alle problematiche concrete delle imprese. I Competence Center possono giocare un ruolo chiave anche nel trasferimento tempestivo, efficace ed efficiente delle competenze emergenti, adattando i corsi accademici alle necessità didattiche e formative dell’industria in termini di tempi di erogazione e di contenuti, integrando in tempi rapidi le tematiche di frontiera come l’Intelligenza artificiale, la cybersecurity o la sostenibilità. Questo approccio dinamico garantirebbe una formazione più in linea con le richieste delle aziende riducendo il divario tra il mondo accademico e quello industriale. È necessario anche rafforzare la collaborazione nello sviluppo di progetti di ricerca applicata, in cui università e aziende collaborano sinergicamente, garantendo risultati concreti e una distribuzione equa dei benefici derivanti dall’innovazione. di lavoratori capaci di integrare competenze tradizionali con conoscenze in ambito di data analysis, cybersecurity, cloud computing e gestione della supply chain digitale. Un altro aspetto cruciale è l’evoluzione della formazione manageriale. La digitalizzazione non riguarda solo la produzione, ma anche i modelli organizzativi. I manager e gli imprenditori delle Pmi devono sviluppare nuove competenze per guidare il cambiamento, comprendere le opportunità offerte dall’Industria 4.0 e adottare strategie di trasformazione digitale. La formazione su leadership digitale, gestione dell’innovazione e change management è quindi diventata prioritaria. Inoltre, l’attenzione si è spostata dalla formazione teorica a quella pratica e continua. La collaborazione con ITS, università e centri di ricerca è cresciuta, permettendo alle Pmi di accedere a competenze aggiornate e a percorsi di formazione su misura. Infine, la sostenibilità e la transizione ecologica stanno influenzando sempre più i fabbisogni formativi. L’integrazione di pratiche sostenibili nei processi produttivi richiede nuove competenze in economia circolare, gestione energetica e tecnologie green. Nel rapporto fra aziende e università, i Competence Center rappresentano una cinghia di trasmissione di successo. Quali aspetti, a suo avviso, potrebbero essere ulteriormente migliorati a beneficio di tutti? Innanzitutto, sarebbe utile promuovere una maggiore Foto limbi007 © 123RF.com
RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=