Civiltà del Lavoro, n. 6/2024

25 Civiltà del Lavoro | gennaio • febbraio • marzo 2025 PRIMO PIANO nendo le aziende a una cronica carenza di personale qualificato e rallentando lo sviluppo complessivo del mercato. È assolutamente necessario recuperare quella capacità di dialogo che in passato legava a doppio filo le realtà produttive e l’offerta formativa presente sui territori, dove imprese e istituzioni formative si influenzavano a vicenda in un circolo virtuoso. Accanto a ciò è urgente scardinare certi modelli culturali. Mi riferisco ad esempio alla partecipazione femminile nei percorsi di alta qualificazione: in Italia solo 15 donne su 100 che hanno conseguito un titolo terziario lo hanno ottenuto in una disciplina Stem. È inutile parlare di digitalizzazione, automazione dei processi e Intelligenza artificiale se, per abitudine culturale, si preclude a metà della popolazione la possibilità di accedere alle professioni più richieste e a maggior valore aggiunto. Su questo solco si colloca l’esperienza e il percorso intrapreso da Gpi. Per rispondere proattivamente a queste grandi sfide trasformative abbiamo predisposto all’interno della nostra Direzione HR funzioni strutturate dedicate a questi ambiti: da chi si occupa dei percorsi di upskilling e reskilling dei collaboratori, alle funzioni specializzate nel recruiting di figure avanzate, a un’area interamente focalizzata sul rapporto con scuole e università. Stiamo affrontando un percorso che nel tempo verrà perfezionato, ma che ha già prodotto dei numeri significativi. Nel 2024, in Italia, Gpi ha erogato 95mila ore di formazione professionale, con un incremento del 5% rispetto al 2023 e del 17% rispetto al 2022. In parallelo, la collaborazione con il mondo scolastico e accademico ha portato all’attivazione di 61 percorsi di alternanza scuola-lavoro, 23 tirocini curricolari e 141 tirocini extracurricolari, spesso trasformati in contratti di lavoro. Sul fronte accademico l’impresa co-finanzia tre borse di studio di dottorato in partnership con l’Università di Verona, con l’obiettivo di sostenere la ricerca e la specializzazione a livelli sempre più elevati. L’esperienza di Gpi dimostra che non esistono formule immediate per affrontare sfide così complesse, ma anche che una visione integrata e distribuita nel tempo può generare opportunità di valore per le persone e per le imprese. Da un lato le aziende sono chiamate a completare la loro trasformazione e a riconoscersi come attori sociali, non più meri produttori di beni o servizi; dall’altro, scuole e università devono promuovere una conoscenza aperta e in continua evoluzione. In questo modo, combinando l’eccellenza formativa alla visione d’impresa, si possono creare opportunità concrete capaci di genere un contesto sociale in cui la crescita delle persone coincida con quella delle organizzazioni, innescando un percorso di sviluppo reciproco in costante evoluzione. È necessario recuperare quella capacità di dialogo che in passato legava a doppio filo le realtà produttive e l’offerta formativa presente sui territori. Accanto a ciò è urgente scardinare certi modelli culturali. Mi riferisco, ad esempio, alla partecipazione femminile nei percorsi di alta qualificazione Fausto Manzana è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2024. È fondatore e amministratore delegato di Gpi, società tech leader nei sistemi informativi e servizi per la sanità e il sociale. Nella sede di Trento, e dalle oltre 50 sedi sul territorio nazionale, serve circa 9.000 clienti tra aziende sanitarie e ospedaliere, cliniche private, centri diagnostici, regioni e province. È presente all’estero con 17 società operative tra Europa, Nord e Sud America e Asia e, attraverso distributori e partner selezionati, offre soluzioni tecnologiche e servizi hi-tech in più di 70 paesi. Occupa oltre 7.800 dipendenti, di cui 7.135 in Italia Formazione Gpi Point

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