Civiltà del Lavoro, n. 6/2024

Una ripresa, sia pure modesta, dovrebbe caratterizzare anche i settori produttori di beni intermedi, che nel corso del 2024 si sono caratterizzati per dinamiche “stop and go”, riflesso anche dell’incertezza che ha dominato le politiche di ristoccaggio in un contesto di domanda difficile. Che politiche europee e nazionali sarebbero necessarie per contrastare l’incertezza e rilanciare la manifattura? La manifattura italiana ha necessità, al pari di quella europea, di rafforzare la propria capacità innovativa, puntando su ricerca e formazione per intercettare proattivamente i trend tecnologici emergenti e sostenere la produttività. Questo rilancio, per avvenire in tempi relativamente brevi, dovrà essere guidato da misure di politica industriale – sia sul fronte della domanda, che dell’accesso al credito, della governance e così via – volte a supportare le imprese, in particolare quelle di piccole dimensioni, nell’adozione di nuove modalità operative e produttive e a incentivare lo sviluppo dei settori chiave, grazie alla creazione di player europei in grado di competere coi colossi statunitensi e cinesi, al fine anche di ridurre la dipendenza dall’estero delle forniture di input strategici. Tali politiche consentirebbero anche il rilancio della domanda interna, sempre più importante in un futuro che vedrà ridursi gli spazi di crescita sui mercati mondiali. (P.M.) investimenti sono risultati un freno all’accesso agli incentivi previsti da “Transizione 5.0” nel corso del 2024. Il governo ha recentemente introdotto misure volte a semplificare l’accesso agli incentivi e, in particolare, il soddisfacimento dei requisiti di risparmio energetico conseguenti ai nuovi investimenti, garantiti a chi sostituisce un macchinario già completamente ammortizzato da due anni, elemento sicuramente importante per favorire l’adozione di tecnologie innovative, anche in ottica green, nel segmento delle piccole imprese. Ricordo, però, che il piano incentivante scade a fine anno. Quali sono i settori industriali con migliori prospettive nel 2025 e quelli più in difficoltà? L’atteso risveglio degli investimenti favorirà la produzione di beni strumentali – industria meccanica, importante settore di specializzazione del manifatturiero italiano, elettrotecnica ed elettronica. Si tratta di settori che secondo le nostre ultime previsioni cresceranno a ritmi entro il 2%, più vivaci di un manifatturiero atteso poco più che stabile. Fra i settori di consumo, la farmaceutica si confermerà leader della crescita (pur condizionato dalla forte esposizione al mercato Usa), ma performance positive si attendono anche per largo consumo, alimentare e bevande; per il sistema moda il recupero sarà rinviato alla seconda parte dell’anno, nell’ipotesi di un rientro dell’incertezza. FOCUS 70 75 80 85 90 95 100 105 1/00 1/00 1/00 2/00 Beni Intermedi Beni strumentali Beni di consumo CLIMA DI FIDUCIA Fonte: elaborazioni Prometeia su dati Istat (Indice 2021=100) 31 Civiltà del Lavoro | gennaio • febbraio • marzo 2025

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