Civiltà del Lavoro, n. 6/2024

33 FOCUS Civiltà del Lavoro | gennaio • febbraio • marzo 2025 sumi energetici contenuti, strumenti per le inondazioni scatenate dal clima estremo sono gli obiettivi da perseguire. Ma si investe sulle idee quando va bene, non a crisi iniziata. Noi procediamo così. Le elettropompe funzionano se c’è elettricità: e se non ci sono generatori o il gasolio costa troppo? Si cerca un’alternativa: la nostra è stata rendere le pompe autonome perfino in Africa, collegandole direttamente ai pannelli solari. Stesso metodo per la formazione: i tecnici possono lavorare sulla meccanica, sui motori elettrici e sull’elettronica. Progettare bene riduce i tempi, riduce gli errori e ci prepara al futuro. L’innovazione è anche avere come manager commerciali i colleghi nati nei paesi di cui siamo partner. Un vantaggio inestimabile che ci ha aperto mercati inattesi. E investiamo nel made in Italy che ci distingue nel mondo. Bello o brutto, un prodotto costa più o meno lo stesso, ma l’effetto è incomparabile: e questo patrimonio va protetto e difeso dalla contraffazione. Infine la sostenibilità: è un dovere verso il pianeta e la società e un valore per l’azienda. Energia rinnovabile e materie prime riciclabili: alluminio, plastiche, acciaio e gomma. Il riutilizzo di ciò che sottraiamo alla discarica migliora i processi e consegue molti risparmi. E naturalmente poi c’è l’acqua, che è all’origine della nostra visione. Il recupero dell’acqua piovana dai pluviali, ad esempio, oggi ci permette di risparmiare cinque milioni di litri all’anno. Fra i problemi dell’Italia spiccano il costo dell’energia e l’approvvigionamento di materie prime, ma la vera urgenza è quel male nascosto e pervasivo che è una crescente burocrazia che moltiplica le criticità senza risolverle. Bisogna semplificare il sistema per non sovraccaricare le aziende con procedure di scarsa utilità, complicate, da sbrigare in fretta ma che poi sembrano finire nel nulla. È opprimente, come viaggiare col freno a mano tirato. Negli anni Ottanta si diceva che “l’azienda funziona fino al proprio cancello, fuori è una terra di nessuno”: sembriamo fermi lì. Come sostenere il sistema? In passato qualche legge ha portato vera crescita, come la Sabatini del 1965 o Industria 4.0, ma oggi non c’è visione e le imprese si arrangiano procurandosi da sole automazione e Intelligenza artificiale. E così gli imprenditori tornano a fare da soli, senza chiedere o attendere aiuti, anche in settori come il nostro, che fronteggiano già un inquietante futuro di emergenza idrica. Imprenditore da 50 anni, affronto gli imprevisti per poter crescere, ma la disaffezione che l’Italia sembra provare per le aziende mi pesa più dei costi e dei dazi. Siamo creativi, ma spiace veder distogliere energie e risorse da uno sforzo comune per restituire all’Italia il successo che merita. Silvano Pedrollo è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2013. È presidente di Pedrollo, attiva nel settore delle elettropompe (ne produce 3,5 milioni l’anno), esporta in 160 Paesi ed è al vertice di un gruppo con otto società, anche in Spagna e Stati Uniti. Per la responsabilità sociale realizza scuole, centri di formazione e ospedali, e con il Progetto Acqua ha portato oltre 1300 pozzi nei Paesi in via di sviluppo Imprenditore da 50 anni, affronto gli imprevisti per poter crescere, ma la disaffezione che l’Italia sembra provare per le aziende mi pesa più dei costi e dei dazi

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