51 FOCUS Civiltà del Lavoro | gennaio • febbraio • marzo 2025 to positiva sotto tale profilo: dimostra chiaramente che il privato non è alternativo, ma complementare e strumentale al pubblico, perché può portare pratiche innovative e investimenti in capitale fisico, tecnologico e umano. Penso che abbiamo anche una lezione positiva che merita di essere approfondita: una delle ragioni che spiegano gli ottimi risultati certificati da Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) sta nell’aver voluto costruire un canale di comunicazione tra pratica clinica, alta formazione e ricerca di frontiera. In un mondo che cambia, presidiare la catena di trasmissione tra l’innovazione e le sue applicazioni pratiche, per esempio attraverso la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, ci mette nella condizione di cogliere i cambiamenti e correggere gli errori. In questo contesto, è dunque necessario ragionare nell’ottica di un “patto per la salute” che, pur lasciando agli Stati il compito fondamentale di stabilire gli obiettivi e fissare i principi di fondo, riesca a sfruttare le potenzialità offerte sia dalla sussidiarietà verticale (l’autonomia, dunque, può essere un’opportunità), sia dalla sussidiarietà orizzontale. Un simile cambiamento di prospettiva richiede, a sua volta, di individuare un criterio (la qualità clinica) e uno strumento (l’efficienza gestionale e organizzativa). La qualità clinica è l’unica grandezza oggettivamente definibile e misurabile che può orientare le decisioni e consentire di effettuare valutazioni sui risultati. L’Italia ha una certa esperienza in materia: il lavoro di Agenas di raccolta e messa a disposizione dei dati fornisce informazioni di valore inestimabile non solo per aiutare i decisori pubblici, ma anche per consentire ai pazienti di individuare le strutture meglio in grado di rispondere alle loro esigenze. I dati sono anche essenziali per conseguire una maggiore efficienza gestionale e organizzativa: in uno scenario di scarsità delle risorse, farne un buon utilizzo dovrebbe essere un imperativo per tutti noi. Nel mondo della sanità, gli sprechi equivalgono all’impossibilità di erogare cure a chi ne avrebbe diritto. La sanità è il campo su cui si consuma la principale scelta sul tipo di società che vogliamo costruire: ciascun paese ha un suo modello e ciascuno ha qualcosa da imparare dagli altri. Se vogliamo preservare l’impegno sociale e la natura universalistica dei sistemi sanitari europei – che sono indubbiamente elementi essenziali della nostra società – dobbiamo fare dell’efficienza e della misurazione della qualità clinica le due grandi priorità nazionali. Gianfelice Rocca è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2007. È presidente del Gruppo Techint, tra i leader mondiali nei settori della siderurgia, energia e infrastrutture, composto dalle società Tenaris, Ternium, Tenova, Techint E&C, Tecpetrol e Humanitas. Il gruppo ha oltre 97.000 collaboratori. Negli anni ’90 ha fondato l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, ospedale policlinico tra i più all’avanguardia d’Europa, centro internazionale di ricerca e didattica con Humanitas University, “case” di management dell’Università di Harvard Veduta di Humanitas, dal Campus universitario e di Ricerca ai building dedicati all’attività clinica
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