58 FOCUS Civiltà del Lavoro | gennaio • febbraio • marzo 2025 della sostenibilità – ha sottolineato il Cavaliere del Lavoro –. Ci sono certificazioni adesso che permettono di dire se le aziende sono brave nella parte della sostenibilità e tra l’altro in Italia siamo leader su questo perché, per esempio, la certificazione 14001, che è quella ambientale, in Italia ce l’hanno 14.000 imprese che sono, naturalmente, imprese medio piccole o grandi a seconda che si guardi l’Italia piuttosto che il mondo; però sono tantissime”. “Il legislatore europeo, invece, è entrato senza questa intermediazione perché voleva imporre qualche cosa. Quello, secondo me, è stato il più grande sbaglio – ha affermato Nocivelli –. Non riuscendo a spingere abbastanza o a trovare un’interlocuzione da parte delle aziende, ha deciso di imporre una visione che, tra l’altro, lo mette in una condizione di grande debolezza rispetto al cambiamento che succede intorno perché propone soluzioni non applicabili”. Il presidente di Epta si è soffermato poi ad analizzare i meccanismi con i quali vengono scritte le leggi. “Gli estensori fisici di queste leggi non sono persone non intelligenti o non preparate nel loro campo – ha spiegato – ma nessuno di noi può essere tuttologo. Se una persona deve stendere duemila leggi o se poi queste passano sempre dalle stesse mani, è possibile che queste persone non conoscano bene l’argomento di cui parlano. Manca l’organismo di equilibrio fra le parti, fra la parte politica e la parte pratica, che poi sono le imprese, perché la politica è l’espressione della volontà democratica”. E ha aggiunto: “Le analisi vengono commissionate alle Ong, come se fossero super partes. In verità non lo sono, rappresentano una parte e invece ci vorrebbe qualcuno che sentisse le due campane e che fosse un po’ più indipendente. Non so trovare la soluzione – ha affermato Nocivelli – però credo che degli organi di intermediazione siano assolutamente necessari”. Il Cavaliere del Lavoro ha poi spiegato che anche l’eccessiva velocità può portare a decisione sbagliate e cita come esempio il forte decisionismo in materia di politica commerciale adottato dalla nuova Amministrazione Trump negli Stati Uniti. Un decisionismo accompagnato anche da diversi passi indietro che stanno producendo grande confusione – “applica i dazi, si sveglia il giorno dopo e li toglie per un mese e poi il giorno dopo ancora nessuno sa come si sveglierà. Questo ovviamente è un pericolo” –. Nonostante tutto il presidente di Epta continua ad avere fiducia nelle istituzioni europee. Con una precisazione: “il punto principale è – ce lo ha ricordato anche il presidente Draghi – che bisogna mettere mano al portafoglio. Non si può fare il cambiamento pensando di non mettere mano al portafoglio perché altrimenti quello che succede è che altre regioni attirano gli imprenditori negli investimenti altrove. Solo per dare un’idea – ha spiegato Nocivelli –, gli investimenti diretti esteri in Europa sono passati da 365 miliardi nel 2018 a 103 miliardi del periodo 2021-2022. Negli Stati Uniti sono rimasti a 365 miliardi, anzi si sono incrementati. Questo vuol dire che i soldi degli imprenditori invece che andare verso l’Europa, sono andati verso gli Stati Uniti. E anche la Cina, nonostante tutto, ha avuto una crescita”. “Penso che la cosa importante delle decisioni europee sia la capacità di capire che quando sbagli devi poter tornare indietro – ha concluso –. È chiaro che se un processo legislativo è lungo cinque anni, la capacità di tornare indietro diventa difficile”. AQUILINO CARLO VILLANO: “L’orgoglio di lavorare in un territorio difficile” “Vi racconto la storia, il coraggio, la sofferenza, le soluzioni di un imprenditore italiano, cittadino europeo”. Con queste parole ha esordito Aquilino Carlo Villano, amministratore unico di Officine Meccaniche Irpine. “Ventitré novembre 1980, il terremoto dell’Irpinia: 3.000 morti, un territorio distrutto. Una tragedia. Sento il desiderio di dare il mio contributo di rinascita al mio territorio. Do le dimissioni dalla Fiat e creo un’impresa imprenditoriale. Inizio con sette dipendenti, oggi sono più di 300, quattro stabilimenti. Lavoro nel settore aerospaziale con Leonardo, Boeing, Airbus e altri prestigiosi clienti, come Nuovo Pignone, Avio, il Cern, Centro di Ricerca Nucleare di Ginevra, selezionati tra i fornitori europei per fare delle lavorazioni molto complesse. Siamo un’azienda ben organizzata, una forte ingegneria e siamo in grado di dare un prodotto chiavi in mano a tutti i clienti”. Il racconto dell’imprenditore si sofferma anche sugli aspetti più problematici dell’attività, come per esempio il fatto di lavorare in un’area geograficamente lontana, soggetta all’abbandono da parte delle generazioni più giovani. “RinOccorrono organismi di normazione. A livello europeo manca l’organismo di equilibrio fra le parti, fra la parte politica e la parte pratica
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