67 Civiltà del Lavoro | gennaio • febbraio • marzo 2025 MOSTRE persone nella fruizione di questo patrimonio collettivo, nel convincimento che esso costituisca una leva di crescita e benessere per l’intera comunità”. ALLENARE L’OCCHIO Munch mirava a rendere visibile l’invisibile. “Non dipingo la natura: la uso come ispirazione, mi servo dal ricco piatto che offre. Non dipingo cosa vedo, ma cosa ho visto.” La formazione artistica di carattere accademico che riceve in gioventù si trasforma presto in tecniche inventive capaci di esprimere i ricordi e le emozioni che sfuggono all’occhio umano. Munch presta una particolare attenzione alle immagini, ai suoni, ai colori e persino alle vibrazioni percepibili nell’aria; è estremamente consapevole dei modi in cui le emozioni filtrano le sue esperienze del mondo, riflettendo la ricerca di Hermann von Helmholz e del filosofo William James. Nei suoi scritti annota più e più volte come la sua vista influenzi la sua esperienza sensoriale, incluso i suoni che sente e gli stati emotivi che prova, producendo capolavori come “L’urlo”. Nella seconda sezione, “Quando i corpi si incontrano e si separano”, sono raccolte opere che esprimono la “grandiosità della sessualità”. Negli anni ´90 del XIX secolo Munch comincia a organizzare le sue immagini di La mostra, prodotta e organizzata da Arthemisia e promossa anche da Generali Valore Cultura, racconta l’intero percorso artistico di Munch, dai suoi esordi fino alle ultime opere, attraversando i temi a lui più cari, collegati gli uni agli altri dall’interpretazione della tormentata essenza della condizione umana. “Crediamo che l’arte sia un bene di tutti. Per questo – ha osservato il Group CEO di Generali, Cavaliere del Lavoro Philippe Donnet – promuoviamo iniziative culturali diffuse, attraverso collaborazioni di lungo periodo con le più importanti istituzioni del settore, pubbliche e private, per generare un reale impatto economico e sociale sul territorio. Vogliamo ridurre le barriere e coinvolgere il più ampio numero di In “Munch in Italia” è possibile incontrare un aspetto poco conosciuto del lavoro del pittore. Il suo primo viaggio nella Penisola risale al 1899 Edvard Munch, Madonna – 1895, litografia colorata a mano Edvard Munch, Disperazione – 1894, olio su tela Foto © Munchmuseet
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