Civiltà del Lavoro, n. 6/2024

72 Civiltà del Lavoro | gennaio • febbraio • marzo 2025 LIBRI Silvia Bocchese MILES: Maglificio italiano lana e seta regiate lavorazioni in lana e seta, un’artigianalità raffinata e tecnologie all’avanguardia contraddistinguono la storia di Miles, il maglificio fondato nel 1962 da Silvia Bocchese, protagonista del volume Miles. Maglificio italiano lana e seta, curato da Cristina Beltrami e pubblicato da Marsilio Arte. Il libro celebra i sessant’anni di attività dell’azienda, un pilastro della manifattura italiana, capace di coniugare tradizione e innovazione. Dalle collaborazioni con maison prestigiose come Alaïa, Armani, Yves Saint Laurent e Valentino, fino alla realizzazione di capi unici, il volume racconta l’evoluzione di un’impresa che ha saputo adattarsi ai cambiamenti senza mai perdere di vista qualità ed eleganza. Silvia Bocchese, donna di intuito e determinazione, ha costruito il successo della Miles con una visione imprenditoriale lungimirante, affermandosi in un settore storicamente dominato da figure maschili. “C’era un rapporto molto stretto e collaborativo, si lavorava insieme con entusiasmo ma senza farsi troppe domande”, racconta Bocchese. “Non c’era un ruolo davvero definito; tutte facevamo un po’ tutto. Io mi occupavo anche delle consegne o facevo da modella per i miei stessi capi”. Decisivo per il successo internazionale è stato l’incontro con la modella e stilista francese Lison Bonfils, che ha aperto le porte della moda parigina a Miles. “Del mio esordio francese devo ringraziare Lison Bonfils, che già conosceva Giuseppe e lavorava nella moda tra Italia e Francia. Alla fine degli anni Sessanta Lison organizzò un incontro con Yves Saint Laurent, che aveva da poco aperto una boutique di prêt-à-porter”, ricorda Bocchese. Da quel momento, il brand ha conquistato l’attenzione di nomi iconici come Karl Lagerfeld, Sonia Rykiel e Azzedine Alaïa. “Azzedine non l’ha mai considerata un accessorio: capiva la maglia, sapeva come interrogarla e raggiungere risultati grandiosi”, si legge nel volume, che documenta come le creazioni Miles siano state esposte alla Galleria Borghese di Roma e al Palais Galliera di Parigi. “Miles è un’azienda profondamente radicata in Veneto, anzi proprio nel vicentino. Il modello organizzativo è tipico di questo distretto, dove la progettazione avviene internamente, mentre la produzione si affida a laboratori specializzati. Fortunatamente, l’Italia ha mantenuto attive molte filiere della moda, a differenza di altri Paesi europei”, sottolinea Bocchese. “Non sono mai stata creativa, ma mi interessava realizzare i desideri dei creativi, raccogliere la sfida e risolverla al meglio cercando di fare prodotti artigianali a livello industriale”, afferma la fondatrice, evidenziando la sua vocazione a tradurre la visione degli stilisti in capi unici. Il libro offre un ritratto dell’azienda e della sua fondatrice attraverso interviste, immagini e documenti d’archivio. L’intervista iniziale di Cristina Beltrami a Silvia Bocchese rivela la filosofia imprenditoriale della fondatrice e il suo rapporto diretto con gli stilisti. Segue il contributo di Lison Bonfils, che racconta la nascita della loro collaborazione. Adam Jones, stilista e docente all’Institut Français de la Mode di Parigi, analizza l’eredità lasciata dalla Miles nel settore della maglieria d’alta moda, mentre Daniele Marini, professore di Sociologia dei processi economici all’Università di Padova, offre una riflessione sulla figura di Silvia Bocchese. P

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=