Quaderni sulla sostenibilità: Acqua - Luglio 2023

Quaderni sulla Sostenibilità dal Blog della Federazione su Huffington Post Foto yencha © 123RF.com, hxdyl © 123RF.com, fotokostic © 123RF.com 40 “Per aumentare il numero di metri cubi di acqua raccolti, bisogna recuperare gli invasi esi- stenti e realizzarne di nuovi. Questi invasi, tra l’altro, potrebbero contribuire alla genera- zione di energia idroelettrica che nel 2022 è calata del 38% rispetto al 2021”. “È da almeno cinquant’anni che si pianificano interventi di razionalizzazione e ottimizza- zione della raccolta piovana, con risultati fallimentari. Basta fare un esempio: secondo uno studio del 1971, pubblicato durante la Conferenza nazionale sulle ac- que, per far fronte allo sviluppo del Paese sarebbe stato necessario arrivare al 1980 con una capacità di raccolta di acqua piovana in in- vasi pari a 17 miliardi di metri cubi. Oggi, a distanza di quarant’anni, siamo a una capacità di raccolta di circa 12 miliardi. Non solo, dun- que, non ci sono stati progressi ma davvero nulla è stato fatto per ovviare a questa emergenza”. “I depuratori producono 9 miliardi di metri cubi d’acqua, di questi ne recuperiamo solo il 5%, tutto il resto finisce in mare. Questi 8.5 mi- liardi di metri cubi sarebbero utilizzabili per intero nel settore dell’a- gricoltura, che rappresenta tra l’altro il più grosso consumatore di acqua. Inoltre, grazie alla diffusione dei sensori si può migliorare sensibilmente l’efficienza del settore agricolo con risparmi che possono raggiungere anche il 20%. “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che ha destinato 4.38 i miliardi di euro alla gestione sostenibile delle risorse idri- che, potrebbe rappresentare un reale punto di svolta in tal senso. Le risorse per dotarsi di infrastrutture essenziali, dunque, ci sono e vanno spese bene e in fretta. Tra l’altro si tratta di fra fronte a lavori dal punto di vista tecnico non complessi, per i quali già esi- ste tutta la tecnologia che serve: gli acquedotti sono infrastruttu- re interrate e possono essere monitorati con telecamere teleco- mandate o con rilevatori di spessore e di corrosione”. “C’è un tema che mi preme sottolineare: investire in politiche di risparmio idrico non equivale a rinunciare al benessere, semmai il contrario. La tecnologia è essenziale per preservare e incrementare il benessere, evitan- do sprechi che non sono mai stati accettabili ma che oggi semplice- mente non sono più sostenibili”. “Nel nostro Paese esistono infatti eccellenze che possono dare un grande contributo, in particolare sull’innovazione digitale: dall’inter- net of things ai big data analytics fino all’intelligenza artificiale per il monitoraggio dei consumi. Anche in questo caso, parliamo di cose concrete che sono già in mezzo a noi: pensiamo per esempio al la- voro fatto con la diffusione capillare dei contatori intelligenti, all’a- gricoltura 4.0 - un settore in crescita da anni e che vanta eccellen- ze italiane -, ad alcune imprese innovative che hanno già messo in campo soluzioni per la manutenzione preventiva e predittiva delle infrastrutture, per la riduzione delle perdite, per la misurazione del- la qualità dell’acqua potabile ma anche per la capacità di indirizzare i consumi lavorando sull’analisi dei comportamenti dei consumatori. Per migliorare le cose non bisogna infatti rinunciare ai consumi, bisogna renderli più evoluti”.

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