Quaderni sulla sostenibilità
Estratto da : Civiltà del Lavoro | numero 2 - 2022 Quaderni sulla Sostenibilità 22 Foto currahee © 123RF.com del resto dell’Europa per cinquant’anni, dalla fine degli anni ‘60, e modificare la struttura di approvvigionamen- to europeo di energia comporta un completo ridisegno di tutto il sistema infrastrutturale energetico. Un tema che riguarda soprattutto il prezzo: la Russia, infatti, è stata non solo un fornitore affidabile, ma anche quasi sempre quello a più basso prezzo. Far sparire la Russia non è, quindi, un problema banale e tutte le affermazioni rassicuranti dell’Ue e anche di qualche nostro ministro mi preoccupano perché dovrebbe essere fatto capire quanto radicale e oneroso sia il cambiamento energeti- co e industriale verso il quale andiamo”. Bernabè è quindi passato a spiegare la ricetta proposta dall’Europa. “Prima di tutto l’Ue propone di aumentare gli obiettivi di risparmio ed efficienza energetica dal 9% al 13%, per ridurre la domanda di petrolio e gas del 5%. Non sembra molto, ma ciò significa non solo avere la disponibilità delle grandi industrie – che una politica di efficienza energetica già la fanno –, ma di milioni, forse centinaia di milioni di cittadini europei, i quali dovranno abbassare il riscaldamento e il raffreddamento, cosa che alcuni faranno, ma molti non faranno. Per esempio, non è banale passare dalla caldaia alla pompa di calore, che utilizza più spazio di una normale caldaia a gas. C’è poi il tema della diversificazione dell’import con una piatta- forma unica europea di acquisti. Sulle rinnovabili si pre- vede un aumento, al 2030, in consumi finali, dal 40% al 45%. L’Ue ha poi varato un intero documento dedicato al rooftop solar , cioè al massivo sviluppo di pannelli solari sui tetti, non solo degli stabilimenti, ma anche delle case. Un obiettivo che non sembra eccessivamente ambizio- so per noi, rispetto all’obiettivo del Pnrr di sviluppo di 7 giga- watt l’anno di solare, anche se negli ultimi anni abbiamo fatto 800 megawatt, solo un decimo di quello che ci vorrebbe. Tra l’altro tutta la cate- na di approvvigiona- menti dipende dalla Cina, che ha una po- tenza di circa 450 gigawatt di rinnovabili, che si confron- tano con i nostri 20-25 gigawatt. Diciamo quindi che sia- mo in una situazione, anche qui, molto preoccupante”. Il punto fondamentale sottolineato da Bernabè è uno: “Risorse nuove l’Unione europea non ne mette per il Re- power EU – ha spiegato – ma mette le risorse che vengo- no sottratte al Pnrr. Bisogna tener presente che rispetto ai piani originari del Pnrr, la maggior parte dei paesi ha fatto ricorso ai Grams, cioè sussidi a fondo perduto, ma non ha utilizzato i prestiti, contrariamente all’Italia che è stato l’unico paese che ha preso sia i Grams che i pre- stiti. All’Unione europea, quindi, avanzano circa 225 mi- liardi che non sono stati utilizzati. Tenete presente che all’origine la Spagna non aveva preso prestiti del Pnrr e adesso sembrerebbe intenzionata a prenderli. Que- sto ridurrebbe di un’ottantina di miliardi la disponibili- tà, quindi scendiamo dai 225 a non si sa quanto perché dipende da quanto tirerà la Spagna, ma possiamo pen- sare che molti in tali circostanze, non solo gli spagnoli, utilizzeranno i prestiti del Pnrr e di questi 225 miliardi ne rimarranno pochi”. Il presidente di Acciaierie Italiane è passato poi alle con- clusioni del suo ragionamento: “Ci avviamo a un perio- do nel quale i prezzi dell’energia saranno molto elevati e già adesso si stanno tirando dietro i prezzi di tutto il resto. L’aspetto positivo è il fatto che questo incentive- rà le rinnovabili, che erano già competitive con i vecchi prezzi delle energie fossili, e ciò incentiverà la costru- zione di una filiera industriale molto importante perché le rinnovabili sono intermittenti, hanno bisogno di ac- cumuli, hanno bisogno di sistemi di ottimizzazione nella gestione della rete. Andremo comunque verso un mon- do molto più elettrificato, con una presenza molto più importante delle rinnovabili e con una filiera industria- le che dobbiamo costruire perché non possiamo ave- re una dipendenza dalla Cina, così come abbiamo avuto una dipendenza dalla Russia”. “Sull’economia circolare TERZO WORKSHOP 27 giugno 2022 11.00-13.00 “NUOVE TECNOLOGIE ICT, CITTÀ INTELLIGENTI E GESTIONE DELLE RETI NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA”
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