Quaderni sulla sostenibilità

Estratto da : Civiltà del Lavoro | numero 2 - 2022 Quaderni sulla Sostenibilità 24 Foto 3rdtimeluckystudio © Shutterstock ubicate a Porto Marghera, In Veneto, e a Gela, in Sicilia. In conclusione, per il presidente di Maire Tecnimont quello attuale è un momento carico di opportunità, in quanto c’è un ministero ad hoc per favorire la transizio- ne ecologica, ci sono i fondi del Piano nazionale di ripre- sa e resilienza e adesso il conflitto militare in corso ha impresso un’accelerazione ai processi per raggiungere una maggiore autosufficienza energetica. “In Italia grazie a queste grandi tradizioni – ha sottolineato nuovamente il Cavaliere del Lavoro – potremmo creare veramente la nuova bioraffineria del terzo millennio”. L’unico appunto mosso dall’imprenditore è stato quello relativo alla capacità di innovazione su questi prodotti, per la quale siamo al tredicesimo posto in Europa. “In Francia hanno il nucleare e hanno puntato a produrre idrogeno dal nucleare. In altri parti dell’Europa si stan- no attrezzando in altre cose, noi siamo in anticipo sull’e- conomia circolare, adesso dovremmo scaricare a terra, con l’utilizzo operativo di prodotti che servono e crea- no anche delle filiere perché, per esempio i carburanti, li dobbiamo importare. Se li produciamo – ha aggiunto Di Amato – non solo non li importiamo ma diventerem- mo addirittura produttori dello stesso”. LOCCIONI: “Senza competenze non si va da nessuna parte” Il workshop è poi proseguito con l’intervento di Enrico Loc- cioni, presidente del gruppo omonimo specializzato nella realizzazione di sistemi auto- matici di misura e controllo. La sua è stata una testimonianza concreta, il racconto di come il concetto di riciclo, recupero e risparmio può improntare l’attività di un’azienda fino a costituire l’es- senza stessa degli investimenti realizzati. La filosofia del gruppo Loccioni molto deve alla cultura contadina da cui proviene l’imprenditore, una cultura dove lo spreco – di per sé diseducativo – diventa fonte per nuovi lavo- ri e nuove idee. Loccioni ha iniziato il suo intervento ricordando innanzi tutto il valore della periferia, della provincia – che può assicurare una qualità della vita più elevata rispetto alla città – per ripercorrere poi in pochi flash i momenti sa- lienti del percorso imprenditoriale, a partire dalla colla- borazione con Vittorio Merloni che affidò alla sua azien- da negli anni Ottanta la realizzazione dei sistemi di test per gli elettrodomestici. “Negli anni abbiamo realizza- to laboratori ed esempi dove un alto livello di comfort normalmente corrisponde ad un alto livello di consu- mo”, ha spiegato, traendo ispirazione dalla cultura del territorio, “dove il podere e la casa colonica erano l’e- sempio vero di economia circolare perché tutto nasce- va e tutto finiva lì”. La crescita dell’azienda è avvenuta attraverso le sfide poste dai clienti, con soluzioni nate all’interno del team e anche con l’aiuto di ispiratori esterni – cita i Cavalie- ri del Lavoro Fulvio Conti e Francesco Starace –. Tra i progetti più emblematici del cammino del gruppo Loc- cioni, vi è la realizzazione di una casa a basso impatto ambientale. “Una palazzina di sei appartamenti che vi- ve grazie alle tecnologie – ha raccontato il Cavaliere del Lavoro –. Basso consumo, meno di 20 Kwh a metro qua- dro per anno, zero bollette da pagare, tutto elettrifica- to e non c’è metano”. “In questa impresa – ha poi aggiunto – abbiamo tolto il metano anche nei laboratori. Qui ci lavorano normal- mente 400 persone, oltre clienti e fornitori. Abbiamo ambienti ampi da riscaldare, da condizionare. Togliendo il metano, togliamo tutta la filiera dei costi perché non c’è più niente che brucia. Perciò meno controlli e sicu- ramente meno guasti ambientali. Non è tanto un pro- blema solo di costi, ma è un fatto di sviluppare compe- tenze e anche un linguaggio”. Cosa che l’azienda ha fatto e, come ha sottolineato più avanti l’imprenditore, “questo progetto che chiamiamo Leaf Community, inaugurato nel 2008, è diventato un modello di transizione ecologica perché è misurato”. “È come se piantassimo un albero ogni 60 secondi – ha

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