Quaderni sulla sostenibilità

Nella disamina delle tecnologie oggi disponibili, Favuzzi ha citato anche quelle che consentono di creare i cosid- detti “Digital Twin”, ovvero gemelli digitali virtuali degli impianti industriali. Un’opzione utili ai fini dell’efficien- za energetica in quanto permette di “gestire l’intero ci- clo di vita dei prodotti, dall’assemblaggio delle materie prime alla produzione di semilavorati, fino ad arrivare al riciclo del materiale e al suo smaltimento con eventua- le riutilizzo a fine vita”. Importante anche la tecnologia del Bim, acronimo per Building Information Modeling. “Sono piattaforme software che consentono la digita- lizzazione di infrastrutture complesse come una rete di distribuzione di energia o una rete di trasporto – ha spiegato Favuzzi –. Avviando una progettazione digitale e una manutenzione della componente digitale, si può rendere l’uso e la gestione di quell’oggetto in modo in- telligente”. Per l’imprenditore si tratta di una tecnolo- gia promettente, alle quale stanno mostrando interesse tutte le grandi aziende italiane. Inoltre, più in generale i nuovi sistemi permettono di monitorare le infrastrut- ture – “si pensi a tutta la tecnologia dei droni” – fino ad arrivare alle cosiddette tecnologie di smart assistance, “che consentono lo scambio di dati fra chi interviene fi- sicamente, per esempio, sulla rottura di un tubo e l’e- sperto che ha invece accesso a tutta la documentazione del progetto e può guidare l’operatore sul posto attra- verso sistemi di realtà aumentata”, ha concluso Favuzzi. MARCHESINI: Il digitale aiuta il green. L’unico limite è la nostra fantasia La transizione, anzi le transi- zioni gemelle – green e digita- le – vanno inquadrate nella più ampia cornice di un significa- tivo ripensamento della globa- lizzazione. È questa l’opinione di Maurizio Marchesini, presidente Marchesini Group e vice presidente Confindustria Nazionale, secondo cui è finito il periodo della “globalizzazione acritica” e sta ma- turando una “globalizzazione più consapevole”. Questo porterà a un accorciamento delle filiere, al cosiddetto reshoring, nearshoring, friendshoring: le produzioni più complesse saranno probabilmente appannaggio dell’Eu- ropa e sicuramente il modo di produzione sarà compati- bile con l’ambiente”. Marchesini va sul concreto e fa al- cuni esempi. “Noi produciamo macchine per l’industria farmaceutica e cosmetica. Facciamo circa 500 milioni di fatturato, lavoriamo per l’85% con l’estero e abbiamo molto spesso come clienti multinazionali e grandi socie- tà. Tra le ultime commesse, come è noto, abbiamo realiz- zato le macchine per il confezionamento dello Sputnik a San Pietroburgo, ritrovandoci nella spiacevole situazio- ne di dover far partire gli impianti esattamente nel mo- mento peggiore della pandemia. Estratto da : Civiltà del Lavoro - numero 3 - 2022 Quaderni sulla Sostenibilità 35 Foto kadmy © 123RF.com

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