ANTONIO D’AMATO Presidente d’Onore della Federazione dei Cavalieri del Lavoro e Presidente Gruppo Seda Vorrei partire con queste riflessioni cercando di stare nei tempi, anche se gli stimoli sono veramente tanti. Ringrazio il Gruppo del Mezzogiorno per aver aperto questa sessione facendo scorrere, sulle bellissimi immagini del video iniziale, citazioni e frasi emblematiche che vengono da grandi uomini e donne testimoni del pensiero liberale meridionale, che dal ‘700, da Eleonora Pimentel Fonseca fino a Benedetto Croce, hanno espresso con grande chiarezza e incisività i valori fondamentali nei quali noi, Cavalieri del Lavoro, crediamo: l’uomo, l’impresa, il lavoro come elemento fondamentale delle dignità e della libertà. Questo ci richiama a quello che è l’essenza del cavalierato, ma soprattutto ci richiama alla grandezza del pensiero che per secoli ha caratterizzato i nostri territori. Gli stimoli che vengono oggi sono tanti quindi cerco di andare su alcuni punti che non potrò sviluppare. I Cavalieri del Lavoro sono pochi ma rappresentano la parte più importante del Prodotto Interno Lordo nazionale. Siamo pochi ma siamo agenti di cambiamento, anche culturale, significativo. Democrazia e lavoro. Il futuro del lavoro, guardando anche alle tecnologie e alla formazione. Il primo tema è che per creare lavoro dobbiamo cominciare ad abbattere alcuni falsi miti che nel corso degli ultimi decenni hanno visto soprattutto molte delle realtà più emblematiche del capitalismo globale, portare completamente fuori strada quelli che sono quei parametri fondanti di una sana società inclusiva. Cito solo alcune parole che sono emblematiche per tutti: società post-industriale o post-moderna, capitalismo woke, la cancel culture che hanno prodotto dei danni colossali, soprattutto coniugati a quello che è stato il mito degli ultimi decenni, e soprattutto degli ultimi anni, quello della decrescita felice. 6. Interventi 109
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