riesce ad ottenere il servizio perché se non sono capace a manovrare il telefonino o la carta di credito o la carta di credito sul telefonino, non riesco più a pagare. Il cambio di paradigma rappresentato dal passaggio da un modello lineare, che legava istruzione e lavoro, a uno circolare, rappresentato dalla formazione continua, rende da un lato necessari investimenti primari, ma credo che siamo tutti pronti a farli, e questa istruzione deve arrivare ai più alti livelli ma adeguata ai più giovani. Il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta: l’Italia è l’unico Paese dell’area dell’euro, in cui la spesa pubblica, per interessi sul debito, è pressoché equivalente a quella per l’istruzione. Questo confronto, continua Panetta, è emblematico di come l’alto debito sta gravando sul futuro delle giovani generazioni limitando le loro opportunità. Su questo punto, pochi giorni fa, è intervenuto il Presidente Mattarella, chiarissimo: abbattere il debito pubblico è una necessità ineludibile. Per mio conto, quanto sta facendo il Ministro, anche se con qualche motivo di criticità, è assolutamente ottimo. Il nostro Ministro è assolutamente duro, determinato. La formazione, l’istruzione e la conoscenza, sono il nutrimento di una società sana a condizione che siano diffusi. Una recente indagine Istat del primo agosto 2024 ha rivelato una vera e propria ereditarietà dei livelli d’istruzione. Quando i genitori hanno un basso livello di istruzione, i loro figli abbandonano precocemente gli studi e poco più del 10% raggiunge il titolo. Se da un lato non posso non sottolineare con gioia quanto è stato detto dal professore sulle Academy dei Cavalieri del Lavoro, il vantaggio che le Academy danno, in alcuni casi addirittura alla popolazione, ma come minimo ai neo assunti o meglio a tutti quelli che lavorano in azienda, è fondamentale, anche per il territorio perché la gente va nell’Academy aziendale, torna a casa e racconta alla famiglia quello che ha imparato seminando interesse. La diversificazione delle Academy dei Cavalieri del Lavoro, perché non c’è un modello standard, viene replicato nelle diverse sedi, ma ha un processo di creazione di valore disegnato sulle specifiche realtà e sugli specifici distretti settoriali. 7. Conclusioni 129
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