che ciascuna regione possa complicarvi la vita legiferando a modo suo, addirittura in 23 materie, tra le quali l’energia, la scuola, la sanità, senza possibilità di un coordinamento che consenta alle vostre aziende di rispettare più o meno le stesse regole in tutte le venti regioni italiane. Se, ma non spetta a me dirlo, si devono dare più poteri alle regioni, questo può anche andare bene, ma lo si può fare tranquillamente persino con un’intesa unica, identica per tutte le regioni, che consenta decisioni equilibrate. Ma soprattutto non metta a rischio un principio fondamentale, che la cassa fondamentale è quella nazionale e quando c’è bisogno di un intervento straordinario, per una qualunque ragione, che la politica e il parlamento individuerà, sia possibile trovarla quella cassa perché se tu la sposti sulla filiale e poi per riprenderla al centro per fare una diversa strategia ci metti come minimo due anni, hai fatto semplicemente una stupidaggine, perché hai perso il controllo del sistema al quale sei preposto. Vi prego, quindi, di riflettere su questo passaggio e di fare in modo che il futuro abbia dei connotati di certezza, di eguaglianza, di possibilità del Mezzogiorno, come dice il presidente Pontecorvo, che ringrazio per il suo sentimento di sostegno al Mezzogiorno, per cui si possa entrare ancora di più in campo a sostegno dell’Italia perché noi ci sentiamo italiani, il Mezzogiorno è in grado di fare cose straordinarie. La stessa emozione che abbiamo vissuto in questi venti anni, ci siamo messi lavorare in un gruppo di amici, più che di politici, perché questo lo sa chi è qui presente, c’è stata una presa di posizione da parte delle persone, non tanto delle forze politiche. Questo Teatro bellissimo sembra dell’800 ma in realtà fu costruito nei primi del ‘900, era già “una trasposizione”, è stato realizzato in meno di un anno, dopo l’incendio abbiamo cominciato un lavoro di rinascita nel 2008, dal lavoro dei pugliesi, sia dal punto di vista tecnologico, che del recupero della sua immagine originaria. Esattamente quanto lei diceva, presidente Pontecorvo, cioè tenere insieme con le nuove tecnologie, con la passione, addirittura con ansia come lei ha detto. È po’ tossica come dichiarazione, avere bisogno delle ansie, ma la capisco, perché quando quell’ansia scende, anche io sono più preoccupato di quando l’ansia è elevata. Nel ringraziarvi e mettermi a vostra disposizione, noi siamo veramente grati al siIl futuro del lavoro 14
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