Il futuro del lavoro - Atti del Convegno Nazionale di Bari (14 settembre 2024)

Infine, le interfaccia cervello-macchina, stanno spingendo i confini della nostra interazione con la tecnologia, permettendo di incontrare i dispositivi con il pensiero e aprendo nuove possibilità per la riabilitazione e per l’inclusione. Tuttavia, non possiamo dimenticare l’uomo che lavora. Le macchine possono supportarci in molte delle nostre mansioni, potranno aiutarci nel migliorare la creatività, l’empatia, la capacità di risolvere problemi complessi che sono stati fino ad oggi appannaggio dell’uomo. Ma per competere abbiamo bisogno concretamente di far crescere il nostro capitale umano, incrementando le competenze delle nostre popolazioni aziendali, con politiche di maggiore attrazione verso le donne, verso i giovani, verso i migranti, attraverso una formazione continua che, intrecciandosi con l’innovazione, modella il futuro del lavoro. Oggi il legame tra innovazione e formazione è indissolubile per governare i cambiamenti in atto nella nostra società. Il lavoro in una parola chiara che si profonde nella nostra cultura, deriva dal latino labor, che significa fatica, sforzo. Oggi questa parola assume significati diversi a seconda del contesto in cui viene utilizzata, può rappresentare una fonte di realizzazione personale, un mezzo per guadagnarsi da vivere, un modo per contribuire alla società. Ma che cosa significherà domani? In un futuro dominato dalla tecnologia, il lavoro assumerà nuove forme che oggi possiamo immaginare solo in parte. Una cosa rimarrà sempre costante, il lavoro continuerà ad essere una componente essenziale della dignità umana. Un lavoro sicuramente trasformato da quello che vediamo oggi. Dobbiamo abituarci a vivere epoche di rapidi cambiamenti tecnologici ed imparare a convivere con le macchine per governarle, perché è nostro dovere assicurare che ogni uomo sia trattato con rispetto e che il lavoro rimanga fonte di dignità e non di sfruttamento. Chi meglio di noi Cavalieri del Lavoro può contribuire a guidare questi processi. Concludo con una riflessione di Aristotele che ci ricorda: il piacere nel lavoro aggiunge perfezione al compito che svolgiamo. Dobbiamo lavorare affinché le future generazioni possano trovare piacere e realizzazione nel proprio lavoro, nonostante le sfide e le trasformazioni che ci attendono. Il futuro del lavoro 26

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