Domanda: quindi, come facciamo a mettere assieme tutto questo? Tutto questo si integra positivamente assieme perché se noi investiamo sulle opportunità dei giovani, sulla possibilità di avere un affitto, di entrare nel mondo del lavoro, di essere ben pagati, formeranno una famiglia ed avranno figli e aumenteranno la natalità con un effetto immediato sull’occupazione, più giovani, effetto di breve periodo. Effetto di medio periodo, avranno una famiglia, avranno figli, quindi natalità che cresce. Lo stesso vale per l’occupazione femminile, se la miglioriamo e la combiniamo con politiche di conciliazione tra lavoro e famiglia, avremo nell’immediato il rafforzamento della forza lavoro potenziale perché partecipano più donne al mondo del lavoro. Dall’altro, la conciliazione fra tutti i paesi d’Europa fa sì che aumenti sia l’occupazione femminile che la natalità. Attualmente in Europa, tra l’altro, oltre all’occupazione femminile, è più alta anche la natalità, appunto in presenza delle politiche di conciliazione, i congedi di paternità e maternità, il part-time reversibile, ecc. Queste cose si tengono assieme. Lo stesso vale per l’immigrazione regolare, inclusiva, che può dare una risposta immediata, integrata adeguatamente, fa sì che appunto arrivi manodopera di cui le aziende hanno crescente bisogno perché si sta riducendo la forza lavoro, molti settori si trovano in difficoltà, ma con politiche generazionali e di genere, anche l’immigrazione può diventare qualcosa che si integra sul modello sociale ed economico del territorio, contribuisce non solo all’economia, ma anche alla formazione delle famiglie e della natalità. La risposta all’invecchiamento della popolazione non è, quindi, solo spostare in avanti l’età pensionabile, ma costruire un modello che funzioni per tutti, per cui le scelte dei giovani, le scelte delle donne e anche il fenomeno dell’immigrazione, abbiano la possibilità di essere integrate con un modello sociale di sviluppo in cui queste componenti possono portare il loro valore aggiunto, migliorare la crescita economica e sociale all’interno del contesto in cui vivono e anche ridurre gli squilibri demografici e fare in modo che la natalità, che oggi è sul basso, possa avere un’inversione di tendenza. 3. Prima sessione: demografia e lavoro 37
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