Ci sono però degli elementi fondamentali e su questi elementi vorrei poi sviluppare alcune riflessioni sugli impatti che le tecnologie nuove hanno e avranno in futuro. Innanzitutto, credo che sia molto importante capire che le tecnologie digitali sono, da sempre, caratterizzate da tre parametri fondamentali di funzionamento: la velocità di elaborazione dell’informazione, la capacità di memorizzazione dell’informazione e la velocità di trasmissione dell’informazione. Se ci pensate, tutto quello che noi stiamo osservando oggi, è dovuto al fatto che questi tre parametri sono migliorati di milioni di volte da quando le tecnologie digitali sono state introdotte, diciamo alla fine degli anni ‘40. Negli anni ‘60, Moore, che è uno dei fondatori della Intel, ha ipotizzato una legge empirica, perché non è matematicamente dimostrata, che afferma che ogni diciotto-ventiquattro mesi la potenza di calcolo o diciamo questi tre parametri fisici che vi ho appena descritto, raddoppia o, se preferite, potete avere la stessa potenza di calcolo di due anni prima a un prezzo che è la metà. Tutto questo comporta un fenomeno che è di natura fortemente esponenziale. È difficile capire bene che cosa significhi “esponenziale”, mi piace fare un esempio che faceva un professore di astrofisica qualche anno fa: se voi prendete un foglio di carta e lo piegate in due e poi lo piegate ancora in due e poi ancora in due per circa venti volte, quel foglio di carta diventa la distanza che c’è tra la Terra e la Luna. Sembra impossibile, sembra incredibile, però questa è la realtà dei fenomeni esponenziali. I fenomeni esponenziali come questo hanno comportato anche, nel tempo, una forte democratizzazione nell’accesso a queste tecnologie. Con 900 euro nell’anno 2000, avreste potuto comprare un dispositivo capace di fare circa 800.000 operazioni al secondo. Tante. Nel 2023, con gli stessi 900 euro, potete comprare un dispositivo che fa 57 miliardi di operazioni al secondo. Capite l’enorme capacità di elaborazione di cui noi oggi disponiamo. Talvolta viene fatto l’esempio che quando la NASA ha mandato gli uomini sulla Luna, aveva una potenza di calcolo complessiva inferiore a quella di ogni smartphone che ciascuno di noi ha in tasca oggi. Il futuro del lavoro 54
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