Questo è un elemento estremamente positivo credo, perché le macchine rendono oggi disponibili, applicazioni di ogni tipo a un costo molto limitato e di fatto, ha reso disponibile, alla stragrande maggioranza della popolazione mondiale, l’accesso a un’informazione diffusa e a questi nuovi tipi di applicazione. Faccio un altro esempio: nel 2007, quando è stato introdotto l’iPhone, oramai parecchi anni fa, c’era tutto un sistema economico che non esisteva e, soprattutto non esisteva un sistema che integrasse tecnologie digitali con sistemi fisici. Se ci pensate, senza le reti mobili con adeguata capacità, banda, senza la potenza di calcolo di un dispositivo tascabile come l’iPhone, senza la semplicità di interazione grafica che oggi abbiamo con gli smartphone, servizi come Uber non sarebbero stati possibili. Che cosa fa Uber? Sostanzialmente, connette qualcuno che dispone di un dispositivo fisico, di un elemento fisico, l’automobile per il trasporto, con un’altra persona che ha una necessità di spostarsi e lo fa identificando le posizioni relative dei due, dando completa visibilità dello spostamento che sta avvenendo, garantendo la transazione economica. Non dovete più mettere mano al portafogli o tirare fuori una carta di credito ma semplicemente avete un prezzo predefinito del trasporto e quando arrivate ringraziate l’autista, scendete e vi viene mandata automaticamente la fattura per il servizio di cui avete usufruito. Questo è solo un esempio di questa convergenza del mondo fisico con il mondo digitale. Ed è in questi ambiti che credo sia avvenuta la maggior parte dell’impatto dell’innovazione digitale. A me piace citare una frase di un mio carissimo amico imprenditore e parlamentare, Stefano Quintarelli che dice: la ricerca trasforma il denaro in conoscenza e l’innovazione trasforma la conoscenza in denaro. L’innovazione, quindi, ha due effetti fondamentali, in particolare l’innovazione digitale perché è quella che oggi impatta di più sia all’interno delle aziende sia come individui all’interno della società, ci assicura la creazione di nuova ricchezza, ma soprattutto con una base molto ampia. Poi faccio mie alcune delle preoccupazioni espresse da Antonio D’Amato su che cosa potrebbe invece accadere con l’In4. Seconda sessione: tecnologia e lavoro 55
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