versità ma sul luogo del lavoro e per sempre, continuando ad aggiornarsi. Bisogna anche avere un’apertura verso le nuove tecnologie a qualunque età nel nostro percorso, capendo che alla fine, il centro è quello di potenziare l’uomo, di prendere decisioni più informate, magari di sostituire lavori inutili o pericolosi. Per esempio, io lavoro proprio nei sistemi autonomi per ambienti estremi e non è sicuramente auspicabile mandare una persona a esplorare una miniera con il rischio di collasso della miniera, meglio mandare un robot. Vi voglio lasciare con l’auspicio di sperimentare l’Ia direttamente nelle vostre aziende con piccoli studi di fattibilità, con piccoli esperimenti, non c’è bisogno di comprare grandi infrastrutture prima ancora che capiate se vi è utile o no. Se cercaste di utilizzarla nel quotidiano di quello che fanno le vostre aziende, potreste capirne le potenzialità, spingere lo sviluppo in una direzione o nell’altra essere voi, attori protagonisti e non spettatori di quello che viene sviluppato. Questo è il mio augurio. FRANCESCO GIORGINO Grazie anche per questo appello alla medietà aristotelica. D’altro canto, non posso non citare in questo momento, Umberto Eco che sapete che aveva diviso gli esseri umani, di fronte alla prospettiva dell’innovazione, soprattutto tecnologica, e fece questo ragionamento relativamente alla comunicazione di massa, in due categorie: gli apocalittici e gli integrati. Gli apocalittici sono coloro che si pongono sempre con molta diffidenza di fronte alle prospettive di innovazione e cambiamento e gli integrati sono invece gli entusiasti a prescindere, tutti coloro che, per il solo fatto che si cambi, sono contenti che il cambiamento intervenga. C’è una terza via forse, tra gli apocalittici e gli integrati che è quella degli impegnati a governare la complessità del cambiamento. Mi sembra che questo sia l’approccio di buon senso, più utile per affrontare queste innovazioni. La prof.ssa giustamente vi dà, perché voi fate gli imprenditori e noi facciamo gli studiosi, dei suggerimenti operativi. Prima ancora di investire in infrastrutture tecnologiche digitali, capaci di garantire l’applicazione massima dell’Intelligenza arIl futuro del lavoro 64
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