FRANCESCO CUPERTINO Magnifico Rettore del Politecnico di Bari Innanzitutto, buongiorno e grazie per l’invito e per l’introduzione. Ripartirei da un cenno fatto da lei prima nell’introdurre questo tavolo. Chi è la causa e chi è la conseguenza. In alcuni ambiti le grandi università sono state una conseguenza dei territori che le ospitano, è stata una richiesta dei sistemi produttivi che avevano bisogno di alimentarsi per potersi sviluppare. In territori come il Mezzogiorno, la Puglia, all’università è stato chiesto di svolgere un lavoro ulteriore, di essere partecipe dello sviluppo e dell’evoluzione del territorio. L’insegnamento dell’ingegneria arriva in Puglia per accompagnare lo sviluppo di una grande infrastruttura dell’acquedotto pugliese. C’era da dare acqua all’agricoltura pugliese per lo sviluppo e servivano ingegneri. Dopodiché questa scuola di ingegneria si è evoluta accompagnando la meccanizzazione dell’agricoltura, è arrivata la meccanica che si è poi trasformata in meccanica di precisione accompagnando lo sviluppo dell’automotive. In ultimo, stiamo vivendo la trasformazione verso il digitale, accompagnando l’arrivo in Puglia di tantissimi player che si occupano di digitale. Questo è stato possibile grazie al fatto che nell’Università prima, nel Politecnico poi, c’è stata la capacità di anticipare queste tendenze. Man mano che arrivano le trasformazioni, nell’Università c’erano già le competenze e la capacità di formare perché, se ci vogliono cinque anni per formare un ingegnere, per formare una classe di docenti capaci di formare ingegneri, ce ne vogliono ancora di più. Siamo quindi costretti, come tutti gli imprenditori che sono qui riuniti, a cercare di affrontare questa complessità con la quale conviviamo, tentando di guardare sempre molto in avanti. FRANCESCO GIORGINO Anche per la complessità con cui avviene il reclutamento dei docenti all’interno delle università. 5. Terza sessione: tecnologia e lavoro 91
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