Accanto a me ho una persona che, già da tempo, sta attuando questa filosofia ed io ne sono stato testimone, anche nel suo precedente incarico, della disponibilità di dialogare con le università per generare anche soltanto punti di vista, chiavi interpretative. Anche per abituare, lo dico sotto lo sguardo vigile del prof. Maffettone che su questo è un maestro, i processi di complessificazione che spesso non appartengo al mindset con cui alcune dinamiche vengono assorbite, cioè garantire l’altro punto di osservazione del problema. Terna è sicuramente una delle aziende che rappresentano l’eccellenza del nostro Paese. Un accenno sul vostro lavoro, su quello che state facendo dal punto di vista della formazione dei vostri dipendenti, ma anche l’attività della Fondazione Terna e l’impegno della Fondazione Terna all’interno del Piano Mattei che è uno strumento politico, ma anche economico-industriale, importante, messo in campo dal Governo. GIUSEPPINA DI FOGGIA Amministratore delegato e direttore generale Terna Rivolgo innanzitutto un saluto ai presenti. Sono contenta di essere a Bari. A circa quattro chilometri da qui, tra l’altro, abbiamo uno dei nostri siti industriali e nel nostro Piano di Sviluppo decennale, prevediamo un investimento di circa 2 miliardi, prevalentemente per la realizzazione di una nuova stazione elettrica ma anche per raddoppiare il collegamento tra l’Italia e la Grecia. Venendo alla sua domanda, ma anche alle sollecitazioni di Padre Benanti, del prof. Viesti e del Rettore, nel Piano Strategico che abbiamo presentato a marzo, il Piano quinquennale 24/28, prevediamo di assumere 1.400 nuovi dipendenti, di cui 1.000 nel 2024 e nel 2025. Ci sta a cuore quindi il tema della mancanza di alcune skills, alcuni tipi di risorse molto pregiate. Cito gli ingegneri elettronici ed elettrici, ma anche esperti di cyber, data scientist, anche tecnici specializzati. Ritengo che sia fondamentale il discorso del Rettore, soprattutto il contatto, la vicinanza delle aziende agli studenti. Ritengo che gli studenti debbano, sin dei primi 5. Terza sessione: tecnologia e lavoro 95
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