Il futuro del lavoro - Atti del Convegno Nazionale di Bari (14 settembre 2024)

Oggi siamo 1.000 dipendenti, realizziamo opere nel settore barche, racing, tra le quali una in progetto che oggi pomeriggio speriamo vada in porto con clienti americani. Il grosso business è il settore automotive. Realizziamo impianti automatici per la sellatura interna dell’auto ma non in plastica. Quando entri nell’auto tocchi pelle vera o finta pelle, PVC, tessuti quindi c’è la robotizzazione, l’automazione, impianti che poi devono lavorare ventiquattro ore al giorno in Paesi come gli Stati Uniti, il Messico o nazioni dell’Est e devono essere collegati e non si devono fermare. Però nella nostra azienda non abbiamo macchine che producono, non abbiamo impianti, abbiamo delle belle teste con la passione e mani che sanno operare. È tutto custom, dalle barche agli impianti che usiamo, è tutto un creare ex novo. La prima azione dobbiamo studiarla al momento dell’offerta, dobbiamo dire al cliente dell’automotive quanta energia, quante persone devono interagire. Studiamo i materiali del cliente per poter proporre il prodotto quindi abbiamo il reparto di ricerca e sviluppo che studia, non quello che faccio io ma quello che fa il cliente, per offrire delle soluzioni per poter poi partecipare alla gara perché il mondo cammina, non è che stanno aspettando la Lombardia. C’è l’industria cinese dietro quindi dobbiamo “pedalare” e non si finisce mai di investire, anche nella formazione. Se prima si imparava gomito a gomito, la mia azienda operava così, mettendo dentro e affiancando delle persone a chi già era del mestiere, oggi prendiamo sia diplomati che laureati e per tre anni gli insegniamo quello che il Rettore non gli ha insegnato. Dobbiamo fare della formazione post diploma e post laurea perché è un mondo che non conoscono con le sue problematiche, ma è un mondo fantastico perché devi inventare tutti i giorni. Veramente se non ti piace devi cambiare mestiere. È giusto così, bisogna appassionarsi, se non si ha la passione dentro, non si può fare. Sono rimasto “artigiano”. Stiamo collaborando con l’ITS perché è nella nostra zona, siamo stati sponsor del settore formazione della plastica e poi dei composti, adesso sulla meccatronica. Dal Politecnico di Milano sono arrivati per caso perché noi abbiamo i nostri segreti di lavorazione, abbiamo comportamenti come i “carbonari”, lavoriamo i compositi in casa, sono arrivati studenti di Ingegneria Tecnica, Scienza Aerospaziale, che rea5. Terza sessione: tecnologia e lavoro 99

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