Firenze2015 WORKSHOP Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale

A proposito dell’esperienza di Firenze, devo dire che la collaborazione tra pubblico e privato può produrre modelli positivi, pensiamo alla Fondazione di Palazzo Strozzi, dove il pubblico partecipa insieme alle imprese e alle organizzazioni dei privati in una gestione comune. Pensiamo anche al coinvolgimento del pubblico inteso come comunità, come cittadini, non come istituzioni, in iniziative private. Però ritengo che debba essere chiaro un aspetto, ovvero, che pubblico e privato possono parlare lo stesso linguaggio quando si tratta di tutelare e valorizzare beni culturali se sono d’accordo sulla finalità generale, la quale non può che essere sem- pre una, ovvero, l’interesse generale pubblico. Anche un privato che si occupa di beni culturali, non può essere considerato alla stregua di un qualunque altro che magari vende prodotti petroliferi o vestiti. Un privato che si occupa di cultura si assume una responsabilità aggiuntiva, quella di far conciliare la propria fisiologica vocazione al business con una finalità, comun- que di interesse generale, quella di tutelare e valorizzare un bene culturale che è pur sempre bene della comunità, anche quando è un bene privato. Questo significa che il privato può plasmare e innovare il suo modo di essere en- trando in sintonia con questa finalità. Il pubblico, da parte sua, deve dismettersi i panni di burocrate, autoreferenziali, autarchici, di dominus monopolista del pa- trimonio nei confronti della comunità, perché se ciò non avviene il rischio è che le istituzioni pubbliche rischiano di sentirsi talmente monopoliste da perdere di vista che il bene culturale è prima di tutto del cittadino e poi del funzionario che ha l’obbligo di tutelarlo. Infine, il come. A proposito di “dalle evoluzione delle masse, all’evoluzione delle casse”, io direi all’evoluzione delle tasse. Nel senso che finalmente abbiamo un cenno di innovazione nel sistema normativo con l’Art bonus, che anche a Firenze abbiamo utilizzato con un certo successo. Noi dobbiamo abbracciare con convinzione questa sfida di utilizzare la leva fiscale come grande motore di incentivo non solo per le imprese, anche per i cittadini. Sono rimasto molto contento di come la città di Firenze abbia reagito per il re- stauro del Battistero. Insieme all’opera del Duomo abbiamo varato un progetto di crowdfunding grazie al quale in un mese abbiamo raccolto 250 mila euro dai La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale: attori e modelli 14

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