Firenze2015 WORKSHOP Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale
Il sindaco Nardella diceva poco fa che è stato fatto un bellissimo documentario da Sky su Firenze e gli Uffizi. Gli Uffizi però erano l’oggetto, ne erano l’idolo; o il feticcio. A me piacerebbe invece vedere un prodotto culturale innovativo e rivo- luzionario in cui Firenze, Roma, Venezia siano le menti produttrici e non l’oggetto illustrato dal prodotto. Non fare quello che Joyce nell’800 diceva: “mettere in mo- stra il cadavere della nonna”. L’Italia vive mettendo “in mostra il cadavere di sua nonna”. La vera cultura deve essere quella degli italiani che siamo, non degli italiani che eravamo. Allora, che progetti facciamo per non essere studiati da quegli stessi economisti (o antropologi) come il paese che ha subito la “maledizione della ric- chezza culturale” che le ha provocato una passività e una inanità assolute? La cultura va problematizzata, approfondita e indagata nell’oggi, non si creano prodotti culturali, si devono creare i pensieri perché i prodotti culturali vengano prodotti. Si può studiare Raffaello nell’oggi con pensiero innovativo, non portan- dolo in giro come nostra proprietà derivataci da un’eredità passiva. Questa è la differenza fondamentale. L’eredità delle ricchezze culturali da sola non basta se questa non s’incrementa pro- ducendo cultura, ricerca. Non produrrà sviluppo economico o sociale ma solo sfruttamento. Però i “petrol stati” si sono svegliati, sappiamo che i paesi ricchi e consapevoli stanno investendo e differenziando gli investimenti, a spese nostre, lo sappiamo bene! E noi? Vogliamo finire così? Continuare a contrapporre in maniera ideologica le ragioni della conservazione (legittime e sacrosante) con quelle dello sviluppo, al- trettanto legittime? Dobbiamo liberarci da una retorica che ci porta fuori rotta e impegnarci in un progetto che sia frutto di una grande visione: lanciare un grande progetto di svi- luppo nazionale che abbia al centro la ricchezza culturale, senza vuota retorica sui “tesori”. Una vera industria culturale che per svilupparsi abbia bisogno di ricerca innovativa su tecniche, materiali e soprattutto contenuti. Ma deve essere un grande sforzo comune e un grande progetto “economico”. La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale: attori e modelli 26
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