Firenze2015 WORKSHOP Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale
Poteva essere materia interessante per l’Expo, avrebbe potuto renderci nuovamente culturalmente interessanti. Più che esporre le solite glorie passate, siano i Bronzi di Riace o la Vespa, Leonardo o la Olivetti Lettera 42. Per dimostrare che con la cultura si mangia, secondo un’altra infelicissima espres- sione che, l’assunto viene concretizzato con esempi che si riducono a prospettare prestiti di opere a fronte di danaro, aumento di biglietti venduti nei siti (ma quanti potranno mai essere? Alcune migliaia?), panini da mangiare nei musei, aperture tutti i giorni, anche di lunedì, qualche sold out in più negli alberghi. Anche questi non sono che dettagli, importanti come l’Art bonus, ma sono briciole. Se non facciamo un grande progetto e continuiamo a parlare di dettagli, dimo- streremo che con la cultura si mangicchia, ma solo briciole. A RMANDO M ASSARENTI Grazie alla dottoressa Coliva che ha detto quanto serviva a delineare un’idea di strategia generale della cultura. Solo una battuta, non disdegnerei neanche il film sugli Uffizi. Spesso queste cose poi le fanno gli stranieri e siamo noi a non guada- gnarci. Ad esempio, qualche anno fa c’era un filmato su Pompei, realizzato dal British Museum, che ha fatto guadagnare circa 50 milioni di euro soltanto a loro. È bene che in Italia ci attrezziamo a far un nostro disegno culturale, rendendoci conto del valore economico delle cose meravigliose che abbiamo. Ho trovato molto interessante anche lo spunto che peraltro era già stato affrontato poco fa da Antonio D’Amato, sulla questione delle false dicotomie che devono essere superate, quella più citata è tutela e valorizzazione. È vero, la legislazione ci fa vedere questo contrasto anche dal punto di vista delle competenze da parte delle regioni e dello stato, mi pare che la corte costituzionale, nelle varie sentenze che ci sono state, tenda a questa unione dei due concetti, forse è una cosa cui sarebbe il caso di lavorare. Dico questo anche per introdurre l’intervento di Antonio Natali. La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale: attori e modelli 28
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