Firenze2015 WORKSHOP Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale

frirsi al mondo come uno dei più ricchi; e pertanto capace – bisognerà aggiungere – anche di generare uomini più colti che altrove. Con quanto ne dovrebbe derivare anche sul piano della politica generale e di governo. Sicché di nuovo tornano op- portune le parole di Giuseppe Pelli Bencivenni, che dianzi si sono lette: “Io credo che […] un popolo assuefatto a trovar sempre avanti di se il bello sia più intelli- gente […] di un popolo immerso nella barbarie” 3 . Ed è più facile che nella barbarie si sprofondi per colpa di un’inquinata interpretazione dell’economia, che per un eccesso d’esaltazione della cultura. Alla fine si dovrà pur riconoscere che il preci- pizio in cui il mondo intero è caduto da una decina d’anni, è stato scavato da uo- mini che hanno corrotto il sistema finanziario. E non credo proprio fossero poeti. A RMANDO M ASSARENTI Grazie ad Antonio Natali che non ama le parole inglesi però è molto anglosassone nel rispetto dei tempi. Ha usato solo una parola inglese, boom. Do la parola a Spinosa sapendo già che il suo intervento sarà molto appassionato. N ICOLA S PINOSA Storico dell’arte e già Soprintendente per il Polo Museale di Napoli Anzitutto, intendo congratularmi con la Federazione dei Cavalieri del Lavoro non solo per aver fatta sua l’iniziativa d’intervenire sul tema di stringente attualità ed esteso interesse, quale la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale, ma anche per aver opportunamente pianificato di tradurre questa iniziativa in una serie d’incontri o workshop successivi su aspetti diversi dell’argomento da trattare, notoriamente anche dalle rilevanti implicazioni sociali ed economiche. Soprattutto in considerazione della così articolata e complessa varietà delle tematiche connesse all’argomento, da rendere impossibile, nei tempi limitati di questa mattinata, anche il solo tentativo d’indicarli e, seppur rapidamente, di sinteticamente illu- strarli. Motivo per il quale in questa sede e per l’occasione mi limiterò ad alcune riflessioni sul tema specifico di questo primo incontro, accompagnandole con al- 2. Relazioni 33 3 Ibidem.

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