Firenze2015 WORKSHOP Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale

C ARL B RANDON S TREHLKE Curatore Emeritus Philadelphia Museum of Art Mi rendo conto di essere qua come rappresentante del punto di vista straniero, anche se i miei amici fiorentini, come Antonio Natali, come Bona Frescobaldi, mi hanno fatto sempre sentire a casa in questa città. Spero di essere anglosassone anche sui tempi ed entro subito nello specifico par- tendo da due considerazioni. Dato che vengo dal mondo dei musei, direi prima qualcosa sulla recente riorga- nizzazione di alcuni dei più importanti musei italiani di cui si è parlato oggi. Valeva la pena staccarli dalle soprintendenze e perciò dai loro territori e contesti storici locali, di licenziare i vecchi direttori per nominarne dei nuovi in molti casi con poca esperienza? Credo che fra queste nomine straniere nessuno sia mai stato direttore di un museo. La prima domanda rispetto a tutto questo è: perché? Le soprintendenze italiane, come anche le facoltà di storia dell’arte delle vostre università, sono considerati gli esempi migliori della tutela del patrimonio artistico. Non esiste niente di tale livello in nessuna parte del mondo, perché capovolgere un sistema che funzionava bene e aveva solo bisogno di più fondi e più personale. Il Paese è pieno di giovani laureati in storia dell’arte, molti dei quali mi chiedono aiuto per trovare borse, stages e lavoro all’estero, specialmente in America. Infatti, due delle nuove direttrici sono proprio italiane che hanno fatto uno stage negli Stati Uniti e stanno tornando in Italia. A Firenze i musei e le soprintendenze funzionano benissimo, sono pieni di inizia- tive di tutti i generi, al Bargello si va a vedere Donatello, ma la sera si assiste anche a spettacoli teatrali molto belli. Gli Uffizi stanno riaprendo nuove gallerie, anche l’altro giorno ce n’è stata una, allo stesso tempo stanno organizzando mostre di grande respiro, spesso in collaborazione con altri musei come quello attuale su Piero di Cosimo, con la Galleria Nazionale di Washington, anche il professor Spi- nosa ha fatto tante iniziative del genere con musei stranieri. C’è stata sempre una La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale: attori e modelli 40

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